Elicottero caduto, il recupero sarà difficile
I rottami sono in una zona impervia e occorre trovare un mezzo molto grande, forse un Chinook
Il recupero dell’elicottero caduto sabato pomeriggio sul monte Minisfreddo è più difficile del previsto: la procura di Varese sta cercando un mezzo adatto a trasportare i rottami e l’operazione non è affatto semplice. La zona è impervia e non è possibile, allo stato attuale, ipotizzare un trasporto con mezzi di terra. Occorre dunque trovare un elicottero di dimensioni e portata maggiore rispetto a quello incidentato, un Agusta A109, e forse si potrebbe pensare a un Chinook.
Il trasporto dei rottami è indispensabile per consentire ai periti di analizzare con calma tutte le strumentazioni bordo, mentre il Pm Massimo Politi sta ancora completando la ricerca di tutte le informazioni relative al volo di sabato scorso: l’elicottero è partito infatti da Agno, Lugano, ma a tutt’oggi non siamo in grado di avere certezze su quale fosse il piano di volo. Informazioni che probabilmente gli investigatori hanno già chiare o che hanno intuito, ma che non sono trapelate nemmeno come indiscrezioni.
Nelle prossime ore dovrebbero essere ascoltati i due occupanti del velivolo rimasti feriti: il finanziere svizzero Giovanni Mahler e il pilota del velivolo R.G., a sua volta indagato per omicidio colposo.
Ci sono ancora diverse punti che, almeno a livello giornalistico, vanno sbrogliati e che anche l’inchiesta sta chiarendo. Prima di tutto lo scopo e il tragitto del volo; in secondo luogo come mai l’elicottero stesse volando con quelle condizioni di nebbia; se vi fosse anche in quel momento un copilota; di chi sia con precisione l’elicottero che batte bandiera svizzera ma che secondo alcune indiscrezioni sembra sia legato a società private. Tuttavia, come spesso capita, la mancanza di questi elementi nei taccuini dei giornalisti può essere semplicemente dettata dal fatto che gli investigatori hanno bisogno di tempo per chiarire il quadro. Le informazioni a volte sono coperte dal segreto istruttorio e non tutte arrivano, in questa fase, all’opinione pubblica.
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