Elmec-Orica BikeExchange, abbraccio tra ciclismo e tecnologia

La squadra "pro" australiana basata nel Varesotto ha fatto visita all'azienda informatica. Due realtà che hanno tanti punti in comune

Orica greenedge visita elmec

Le squadre ciclistiche di alto livello sono, al giorno d’oggi, delle vere e proprie multinazionali. Aziende dove il risultato sportivo è il fine, ma che hanno alle spalle logistica, ricerca sui materiali, rapporti tra persone, alimentazione, professionalità di alto profilo. Ecco perché quando una di queste incontra un’impresa che si occupa di innovazione tecnologica, il linguaggio sa essere il medesimo, anche se una parla italiano e l’altra inglese.

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La Orica BikeExchange in visita alla Elmec 4 di 15

Anzi, se una – la Elmec Informatica – parla varesino e l’altra – la Orica BikeExchange – ha l’accento australiano. Due realtà vicine di casa, perché il team “canguro” ha una delle sue basi europee proprio dalle nostre parti (determinante la presenza del cosiddetto hub di Gavirate) e non si sottrae a confronti che possono rappresentare una crescita anche al di fuori dall’ambito atletico.

Quel che è accaduto cioè oggi nella sede Elmec di Brunello in occasione del “Bike Day” organizzato dall’azienda, un momento in cui i dipendenti hanno avuto la possibilità di far controllare le proprie bici ai meccanici della Orica, hanno trovato nel parcheggio rastrelliere apposite per le due ruote a pedali e potuto godere di una piccola ma significativa mostra di bici da corsa di pregio, con tanto di un mezzo appartenuto a Fausto Coppi e di quelli realizzati dalla Scott proprio per i campioni della Orica. 

Orica greenedge visita elmec
Tuft, argento ai mondiali 2008, e Albasini, vincitore della Tre Valli 2014

Campioni che sono arrivati in gran numero nella sede di Elmec: non c’era la rivelazione del Giro (e vincitore del Lombardia) Esteban Chaves, ma sono giunti atleti come Adam Yates, quarto all’ultimo Tour, Michael Albasini (vincitore anche della Tre Valli 2014), Svein Tuft (argento a cronometro a Varese 2008) oppure dello sprinter Caleb Ewan, del pistard Roger Kluge, del promettente belga Keukeleire. E ancora, il trionfatore dell’ultima Roubaix, Hayman, o gli esperti Kreuziger e Molina, scudieri dei capitani nelle grandi corse a tappe. Accompagnati da uno staff tecnico e dirigenziale davvero di livello mondiale, con quel Vittorio Algeri a portare in alto la bandiera tricolore, pronto a entrare nella 50a stagione nel ciclismo sommando quelle in sella a quelle in ammiraglia.

A dare il benvenuto al team australiano il presidente di Elmec Informatica, Rinaldo Ballerio, che ha salutato tra gli altri anche Shayne Bannan, il dirigente che per primo guidò il governo del suo paese alla scoperta del Varesotto. Fu proprio Bannan a fare da “ponte” tra due realtà geograficamente lontane ma legate dalla medesima passione per il ciclismo: creò la prima base a Castronno, favorì l’arrivo dei primi grandi “prof” (Cadel Evans, Michael Rogers e altri) e si sedette al tavolo con la Provincia per creare l’hub di Gavirate. Una struttura di cui forse in molti non si accorgono, ma che rappresenta una delle “perle nascoste” del territorio.

«Noi ed Elmec – ha detto Bannan – abbiamo la stessa impronta: noi cerchiamo talenti del ciclismo, loro nell’ambito dell’impresa. In entrambi i campi l’innovazione è fondamentale: chi continua a fare le stesse cose senza studiare, senza crescere, senza evolversi, non va da nessuna parte. E, allo stesso modo, se Elmec e Orica non avessero una strategia mirata a certi obbiettivi, non riuscirebbero a ottenere risultati di valore».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Novembre 2016
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