La città migliore cresce con il patto Comune-cittadini

Il modello della cittadina vicino a Malpensa: in un anno attivati cinque progetti specifici, per la cura di spazi pubblici e scuole

Cardano al Campo

L’hanno chiamato Cardano Condivisa: è il progetto che prevede la collaborazione stretta tra Comune e realtà associative, singoli cittadini, imprese, per portare avanti interventi sul patrimonio cittadino. Una sfida che in poco più di un anno – è stata lanciata a giugno 2015, anche se alcune iniziative erano già allo studio – ha sollecitato, messo in pista e portato a compimento cinque diversi interventi.

«Cinque patti di collaborazione, oltre ad una sesta azione di volontariato, la creazione di un logo specifico per l’iniziativa, chiamata Cardano Condivisa» spiega il vicesindaco Vincenzo Proto. «L’idea non è solo di far risparmiare qualche soldo all’ente comunale, ma creare una vera partecipazione per la città». E da questo punto di vista Proto cita l’esempio dell’intervento di rinnovo dell’area della casetta dell’acqua «che rilancia e valorizza il messaggio di rispetto per l’ambiente che avevamo lanciato alcuni anni fa» (Cardano fu tra i primi Comuni ad avere una casetta dell’acqua, molto usata anche da cittadini da altri Comuni). Ma ogni intervento ha un valore di esempio significativo.

Sul fronte della conservazione dell’identità – anche storica – del paese, per esempio, si sono mosse le penne nere del Gruppo Alpini, che hanno curato il restauro del monumento ai Caduti, che è di fatto anche un elemento di uno spazio urbano «di fronte alle ex scuola Pascoli»: «risalente al 1936, era rovinato dalle radici delle piante, le scritte erano sbiadite dal tempo» spiegano Bruno Mutta e Fabrizio Galimberti, capogruppo e vicecapogruppo degli alpini cardanesi. L’intervento è stato fatto anche in linea con le direttive dell’ANA per il centenario dela Prima Guerra Mondiale celebrato nel 2015 (gli Alpini avevano in passato condotto interventi simili anche per un altro spazio della memoria, il viale di alberi dedicati ai Caduti accanto al cimitero). Le penne nere hanno messo oltre 500 ore di lavoro, il Comune ha messo i materiali.

Realtà importante di ogni comunità sono le scuole. E su questo fronte si è mossa l’Associazione Genitori guidata da Luigi Lizziero, «che riunisce i genitori dell’asilo Bossi, della scuola Munari, dei due plessi delle elementari e di quello medie». Molti genitori, che si sono mossi per diversi interventi di piccola manutenzione all’interno delle scuole, in costante confronto con le coordinatrici dei singoli plessi.

Dalla scuola allo sport, altro ambito educativo importante. Cardano ha una solida tradizione – oltre che in altri sport come ciclismo e skating – anche nel basket, con la Pallacanestro Cuoricino Cardano attiva dagli anni Settanta e costituita in ASD nel 1983. La benemerita società si è presa in carico la piccola manutenzione di uno spazio – manco a dirlo – dedicato proprio al basket, il campo all’aperto di via Berlinguer che richiama giocatori anche dai Comuni vicini. «Essendo all’aperto è sottoposto anche ad atti vandalici, ad un uso scorretto da parte di alcuni, aqualche danno» spiega Clemente Falanga. «La collaborazione con il Comune prevede di mantenere efficiente il campetto, la pulizia ma anche la cura delle strutture sportive vere e proprie». Falanga sottolinea come la cura viene incontro all’interesse della collettività, ma anche a quello della società che uso quello spazio.

La già citata  pavimentazione dell’area della Casetta dell’Acqua – punto di passaggio di molti cardanesi e non solo – è stata invece curata dall’associazione Amici di Cardanoincomune (una realtà nata partendo da una lista civica, ma che si è poi strutturata in forma associativa. Manola Ghilardelli spiega che per l’associazione è stata una occasione importante anche per «creare una nuova collaborazione» e sottolinea il valore educativo dei singoli progetti. «Da questo punto di vista vorremmo chiedere anche la possibilità di posare una targa per ricordare il lavoro fatti, che può diventare anche un stimolo per altre realtà a unirsi ai progetti».

Ultimo intervento, lo scambio tra Comune e una realtà commerciale, il ristorante Tana del granchio che ha “preso casa” in piazza Falcone e Borsellino, la piazza del rione sud che ha sofferto in passato di problemi nella gestione dello spazio pubblico (la piazza comprende spazi pedonali e una zona verde). Il ristorante ha preso in carico appunto il mantenimento delle aree pubbliche: «Da quando fanno manutenzione, la cura è molto alta e non ci sono più lamentele da parte di chi abita in piazza o la frequenta» spiega il vicesindaco Proto (l’accordo prevede una dozzina di tagli l’anno).

Infine, ultimo tassello di questo primo anno è stata la creazione di un logo ad hoc, elaborato da Ilaria Trevisan, giovane grafica, che ha svolto in Comune un tirocinio formativo di Regione Lombardia.

Le associazioni e i singoli si impegnano liberamente sui singoli progetti, il Comune s’impegna a volte con i materiali e in ogni caso offrendo anche la disponibilità  (per cinque sere) della sala comunale Spadolini, come luogo di ritrovo rivolto in particolare alle realtà che non hanno una sede fissa.  Bellora «In un periodo in cui il pubblico non gode di grande fiducia, unire persone che si vogliono prendere cura di luoghi simbolo della comunità – luoghi di ritrovo, educazione, simbolici – è un valore importante» conclude il sindaco Angelo Bellora. «Spero sia un esempio virtuoso a cui vogliono fare riferimento anche altri cittadini o associazioni».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 28 Novembre 2016
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