“La Uyba è partita forte, ma ha tanti margini di crescita”

Intervista al dg biancorosso Enzo Barbaro: «Non pensavo a un decollo così rapido, ma il potenziale è alto. Simpson? Decidiamo a fine mese»

pallavolo uyba unendo yamamay

Cinque vittorie a fronte di una sola sconfitta, gli scalpi nobili di Bergamo e Casalmaggiore già appesi alla cintura, appena sette set lasciati alle rivali: l’avvio di campionato della Unet Yamamay (foto in alto: Volleybusto/G. Alemani) è stato eccellente e il primato in classifica, seppur condiviso con Pomì e Scandicci, ne è la riprova. Una partenza che per qualche verso ha sorpreso anche “l’architetto” della formazione bustocca, Enzo Barbaro, il direttore generale che ha disegnato, insieme alle altre componenti societarie, la versione 2016/17 delle Farfalle.

Enzo, dica la verità: si aspettava una partenza del genere?
«Dico la verità: no, o almeno non in questi termini. Sapevamo che questo gruppo poteva avere un alto potenziale, però lo abbiamo assemblato da poco e inoltre diverse giocatrici si sono aggiunte all’ultimo momento. Ciò nonostante, la crescita è stata davvero molto veloce: abbiamo faticato nelle primissime uscite ma poi siamo decollati».

pallavolo uyba unendo yamamay
Enzo Barbaro con Lucchetta e Mencarelli prima di Uyba-Pomì (foto Volleybusto/A. Pizzi)

Il tutto senza Simpson e con un infortunio importante come quello occorso a Vasilantonaki.
«Mi è piaciuta molto la reazione che ha avuto sabato la squadra all’assenza di Anthi. Spiace molto per lei, perché è una risorsa importantissima per la Uyba e starà fuori almeno un mese e mezzo, però le compagne sono state brave a partire da Fiorin che l’ha sostituita al meglio. Questo dimostra come sia stato importante agire subito, quando abbiamo capito che Simpson non sarebbe stata a disposizione in tempi brevi».

Quali sono le condizioni dell’americana? Quanto la aspetterete?
«Taylor sta effettuando una serie di controlli e sta lavorando alla rieducazione seguita dal suo medico di fiducia. Ci siamo dati un termine alla fine di questo mese: allora valuteremo se attenderla o se decidere diversamente. A gennaio riapre il mercato: per ora non pensiamo di agire, ma è ovvio che teniamo gli occhi aperti».

Torniamo alla squadra: la partenza sprint ha, in qualche modo, ridotto i possibili margini di crescita?
«No, non penso: la Unet Yamamay è una squadra con tante atlete giovani e può crescere ancora molto, sia in termini di esperienza, sia nel modo di stare in campo, sia a livello tecnico. Pensiamo solo al lavoro individuale: a 20/22 anni si può migliorare tanto in vari aspetti del gioco e credo che le nostre ragazze lo possano fare. E poi l’assenza momentanea di Vasilantonaki diventerà un’arma in più al suo rientro: avremo una schiacciatrice forte in più da far ruotare sottorete».

Sabato sono arrivati due punti pesanti con la Pomì. C’è anche un pizzico di rammarico per non aver fatto bottino pieno?
«No, per niente, perché se è vero che non era impossibile guadagnare tre punti, è anche vero che dopo aver perso il quarto set c’era il rischio di lasciare anche il tie-break alle nostre avversarie. E invece Busto è stata autrice di una bella prova di forza, vincendo al quinto».

Due domande sul futuro: la prima riguarda il prossimo impegno. Andate a Scandicci e sarà un altro scontro al vertice.
«Entrambe le squadre ci arriveranno con un’altissima carica emotiva, visto che condividono la vetta insieme a Casalmaggiore. Però siamo ancora nella prima parte di campionato, quindi sarà una gara importante ma non decisiva, la pressione non sarà insostenibile. Di certo noi arriviamo carichi all’appuntamento, pronti a giocare alla pari con un top team del nostro campionato».

La seconda riguarda la coppa: è preoccupato per quando inizierà il doppio impegno?
«Non più di tanto, un po’ perché manca quasi un mese all’esordio, un po’ perché stiamo abitualmente giocando amichevoli infrasettimanali anche per prepararci alla Coppa. Infine, al di là degli spostamenti, credo che la CEV in questa prima fase conceda qualche margine che invece in Champions non ci sarebbe. Affrontiamo un turno alla volta e vediamo quale obiettivo sarà possibile raggiungere strada facendo».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Novembre 2016
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