Lettera aperta al sindaco di Angera

La scrive Bruno Di Blasio, capogruppo di Angera DOC, dopo alcuni recenti articoli scritti dal primo cittadino angerese in merito alla riforma sanitaria in atto in Regione

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Lettera aperta al sindaco di Angera. La scrive Bruno Di Blasio, capogruppo di Angera DOC, dopo alcuni recenti articoli scritti dal primo cittadino angerese in merito alla riforma sanitaria in atto in Regione

Signor Sindaco,

apprendo dalla stampa locale dei giorni scorsi di alcuni recenti articoli da Lei scritti in merito alla riforma sanitaria in atto in Regione.

In tali articoli Lei esprime concetti che ha più volte ripetuto da quando la riforma sanitaria iniziava a comparire all’orizzonte, dichiarandosi apertamente contrario ad un approccio che vede la migrazione delle patologie acute verso i “grandi ospedali”.

Come Lei ben sa, ho più volte sottolineato in diverse sedute del Consiglio Comunale, che sarebbe preferibile che Lei si estranei dal trattare direttamente questo argomento, delegando ad altro membro della Giunta o del Consiglio tale materia. Questo in quanto Lei è da un lato Sindaco di Angera e dall’altro Medico Ortopedico operante in un Ospedale, quello di Angera, pienamente coinvolto nella riforma di cui Lei parla.

Negli articoli in questione Lei arriva persino a formulare critiche riguardo la chiusura del reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Cittiglio, ovvero della stessa tipologia di reparto in cui Lei opera in Angera.

E non è la prima volta che Lei si lascia andare a tali dichiarazioni, anche inerenti tematiche afferenti l’area ortopedica, al punto da venire anche ripreso da alcune figure della vita politica ed istituzionale, che La hanno invitata ad evitare di porsi in tale situazione di conflitto di interessi.

Infatti, nel partecipare, in qualità di Sindaco, al processo di formazione delle decisioni inerenti la riforma sanitaria, cercando di influenzarne l’esito tramite interventi in consessi pubblici o tramite articoli di giornale quali quelli sopra citati, Lei va contro quanto richiamato nei Codici Etici presenti in centinaia di Comuni Italiani a proposito di conflitto di interessi, che citano come segue:

“Sono considerate situazioni di conflitto di interessi: a) La sussistenza di interessi personali dell’amministratore che interferiscano con l’oggetto di decisioni cui egli partecipa e dalle quali potrebbe ricavare uno specifico vantaggio diretto o indiretto, […] In caso si realizzino situazioni di conflitto di interessi, anche qualora non vi sia un obbligo giuridico in tal senso, l’amministratore deve rendere pubblica tale situazione ed astenersi da qualsiasi deliberazione, votazione o altro atto nel procedimento di formazione della relativa decisione.”

Certo, il Comune di Angera non è ancora dotato di un Codice Etico, ma sappiamo essere questa una ferma intenzione dell’Amministrazione che peraltro ha esplicitato questo obiettivo nel proprio programma elettorale (e Angera DOC, insieme agli altri Gruppi Consiliari di minoranza, ha già sollecitato che si proceda in tale direzione). Peraltro credo che Lei convenga nel ritenere che ci si muove osservando una condotta morale, a prescindere se sia già in vigore o meno uno specifico Codice Etico. L’entrata in vigore di un siffatto codice serve per lo più a porre enfasi al rispetto di una certa condotta ed eventualmente a fare chiarezza su temi potenzialmente dubbi.

A scanso di equivoci già occorsi in passato – mi riferisco ad esempio alla smodata reazione di alcuni consiglieri di maggioranza che dichiararono offensiva la mia richiesta di delegare ad altra persona la questione relativa alla tutela dell’Ospedale Ondoli – mi preme sottolineare un aspetto. L’essere in conflitto di interessi non è in alcun modo un fatto deplorevole. La riforma sanitaria regionale in atto ha portato e porta necessariamente i Sindaci del territorio ad interessarsi alla vicenda. Il fatto che tale vicenda interferisca con la sua professione non è certo una colpa da attribuirLe. Tali casi sono frequenti e le persone in conflitto di interessi sanno già cosa fare: estraniarsi dal contesto e delegare ad altra persona dell’Amministrazione Comunale.

Ciò che invece, a distanza ormai di più di due anni, è assolutamente da biasimare, è che Lei non comprenda la delicatezza della Sua situazione e continui imperterrito ad occuparsi direttamente di tale vicenda, arrivando persino a commentare fatti inerenti l’area ortopedica.

Stante il persistere del Suo comportamento, inoltrerò tale lettera anche al Direttore dell’ASST Valle Olona Brazzoli, che ho avuto il piacere di conoscere tempo fa in occasione di un incontro a cui Lei stesso era presente, confidando che Le possa suggerire maggior prudenza e buon senso.

Cordiali saluti,

(Bruno Di Blasio – Capo Gruppo Angera DOC)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Novembre 2016
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