Moretti: “Sbagliato l’approccio in difesa”. Pagelle: Maynor da incubo

Quasi un “copia-incolla” il commento di Paolo Moretti al termine della deludente partita di Ventspils, nella quale Varese ha perso con amplissimo margine (-25) senza mai riuscire a incidere. Il tecnico toscano mette anzitutto la sua retroguardia sul banco degli imputati: «Abbiamo avuto un approccio difensivo sbagliato, troppo morbido, troppo poco aggressivo mentalmente e fisicamente in una partita in cui lo scarto poi è diventato troppo grande – ammette Moretti – All’inizio il nostro attacco è stato anche soddisfacente, ma dietro abbiamo sofferto tanto perdendo a rimbalzo, subendo contropiedi e concedendo tanti canestro da tre punti a causa di disattenzioni e superficialità. Tutte queste situazioni sono state chiavi negative per l’andamento di questa partita».
Moretti è poi chiamato a una “panoramica” del girone: «Non pensavamo di trovare avversarie facili: io credo che, anche se arriviamo da tre sconfitte in fila, restiamo parte di un girone che può essere equilibrato. Forse Klaipeda ha mostrato di essere un po’ superiore, ma siamo solo alla quarta giornata: aspettiamo il termine del girone di andata per definire meglio le gerarchie».

P A G E L L E

MAYNOR 4 (IL PEGGIORE) – Peggio di così, ci si ritira. Dopo aver mostrato sprazzi del suo basket contro Avellino, il play torna in versione “lumaca senza guscio” (nel senso che non ha difesa) contro un Willie Deane che al confronto sembra un fenomeno. Mai un accenno di orgoglio, mai un’accelerazione, mai un tentativo di reazione, -22 di plus/minus. Così, proprio, non va.

AVRAMOVIC 6 (IL MIGLIORE) – Quando si “iscrive” alla partita trova comunque il modo di mettere in difficoltà la difesa del Ventspils. Nulla di trascendentale, ma è l’esempio che quando si mette in campo almeno una spolverata di buona volontà, si ottiene qualche risultato.

PELLE 5 – Tutta la sua ingenuità emerge quando è chiamato a gestire una situazione falli che si fa subito difficile. Moretti, lasciandolo in campo dopo la terza penalità, non lo aiuta però lui casca in ogni trappola disseminata dagli avversari, abbocca alle finte e si siede troppo presto infondo alla panchina.

CAVALIERO 4,5 – Era stato il più costante, anche su buoni livelli, nel corso delle ultime uscite ma in Lettonia sprofonda a propria volta. Qualche forzatura, zero spunti, un solo canestro, difesa che va e che viene. Serata dura.

CAMPANI 4 – Chiamato a dare qualcosa di più per l’assenza di Anosike (fatto che, tra l’altro, gli permette di giocare da pivot), viene invece colpito e abbattuto a ripetizione dai lunghi di casa. Ma più che il risultato, tutt’altro che esaltante, è l’atteggiamento remissivo a colpire in negativo.

KANGUR 5,5 – Qualcosa di buono lo combina sempre, che sia un canestro o un “muro” difensivo, anche in aiuto a compagni che non piegano mai le gambe. Alla lunga però si arrende anche lui, con l’espressione di quello che ha capito che sbattersi, con quel contorno, non serve a nulla.

FERRERO 5 – Lui le gambe le piega anche, però in attacco ha le polveri costantemente bagnate. Zero canestri su quattro tentativi, che siano puliti o forzati il risultato non cambia.

EYENGA 6 – La sufficienza è più figlia del tabellino (17 punti, 16 di valutazione) che dell’impressione data all’occhio dello spettatore. Nel senso che, sì, Air Congo ha il merito di provarci e di prendere anche qualche responsabilità, però troppo spesso gioca da solo contro tutti, a testa bassa, senza alcuna tattica.

JOHNSON 5,5 – Se può esserci un barlume di buona notizia a Ventspils, questo arriva dal piccolo risveglio di Melvin che almeno a livello di impatto mostra qualche segnale incoraggiante (7 punti nel primo quarto, uscendo dalla panchina). Poi va a sua volta verso il naufragio (1/6 da 3) come nelle partite precedenti, salvando però la faccia.