Moretti: “Spunti positivi ma certi tiri vanno segnati”

Il coach difende la prova dei suoi ma sottolinea i troppi errori su conclusioni ben costruite. Pagelle: bene Eyenga, cresce Maynor ma si schiantano Cavaliero, Kangur e pure Avramovic

Openjobmetis Varese - Paok Salonicco 70-75

Prova a leggere i segnali positivi, coach Paolo Moretti, nel dopo partita di Capo d’Orlando-Varese, match che però ha segnato la nona sconfitta nelle ultime dieci gare per la sua formazione. «Non è stata una partita entusiasmante per contenuti tecnici: abbiamo visto qualche bella giocata ma anche tanti errori. Da parte nostra abbiamo giocato una gara volitiva con il giusto atteggiamento, cioè lottando e soffrendo in certi frangenti ma sempre provando a reagire e lavorando per costruire buone soluzioni d’attacco. Purtroppo la fotografia della partita sono quei diversi tiri aperti che abbiamo costruito e sbagliato, anche nel finale, quando invece Capo ha trovato canestri pesanti frutto del talento individuale in particolare con Archie. Complimenti a chi ha vinto, da parte nostra ho visto spunti positivi: a differenza di altre trasferte recenti abbiamo lottato e giocato fino in fondo, una prestazione da cui provare a ripartire e prendere aspetti positivi anche per superare i nostri problemi psicologici».

A un collega siciliano che chiedeva quanto influisce l’impegno internazionale, Moretti risponde: «La Champions è competizione di livello alto, superiore a quella dell’anno scorso: noi siamo già alla 17a partita stagionale contro le 9 di Capo d’Orlando. Un dispendio psicofisico importante: considerate che sarà almeno la decima gara che si decide nel rush finale, tra vinte e perse: quando si cede per episodi, forse, basterebbe un po’ di freschezza in più o un po’ più di preparazione della partita per essere più lucidi in quei frangenti».

La poca fiducia è un altro argomento che torna nelle parole dell’allenatore della Openjobmetis: «Stavolta abbiamo tirato bene i liberi, ma in molte partite abbiamo zoppicato dalla lunetta e faticato a reagire agli errori e alle flessioni della squadra, accusando troppa depressione e tristezza. Oggi per esempio si è visto Capo andare a segno con tiri difficili, anche in momenti chiave; noi invece, se non abbiamo fiducia, fatichiamo anche nelle cose facili, come quei tanti tiri aperti di cui parlavo prima, con giocatori che normalmente segnano quelle conclusioni. Abbiamo bisogno di qualcosa in più, speriamo di trovarla perché la classifica ora è un po’ complicata. Continuiamo a lavorare duro in palestra, che è la sola ricetta che conosco: la fiducia che la società ha in me e nei giocatori è totale».

P A G E L L E

ANOSIKE 6 – Una partita difficile da leggere e giudicare. Grande primo quarto (nonostante una schiacciata fallita), poi sparisce dai radar giocando una manciata di minuti nelle frazioni centrali senza più ricevere palloni. Infine si fa di nuovo vedere nel finale con un canestro importante. Non più della sufficienza, perché è in campo quando Capo scappa ma, insomma, un po’ di potenziale si intravvede anche in tandem con Maynor.

MAYNOR 6,5 – Raggi di sole, seppure a intermittenza perché la durata è quella che è. Però riesce a intendersi con Anosike ed Eyenga, ritrova precisione dall’arco, distribuisce 6 assist e non viene travolto – un po’ lo si temeva – dall’energia di Fitipaldo.

AVRAMOVIC 4,5 – Assalti a vuoto, palle perse, scelte confuse: per Varese è un brutto segnale se uno dei pochi giocatori fino a qui positivi trova partite negative come quella di Capo d’Orlando.

PELLE 6,5 – Non riesce a cambiare la storia della partita, però fa eccome il suo dovere: segna ogni volta che ha la palla, strappa qualche rimbalzo, termina con 4 stoppate all’attivo. Poi, certo, abbocca alle finte e in difesa cerca solo le “gole” ma il rendimento è positivo.

BULLERI 6 – Voto che si affloscia nel finale, quando fallisce diversi tentativi al tiro che avrebbero potuto riportare davvero Varese in corsia di sorpasso. Peccato perché, in una serata nella quale ha parecchio spazio, sa farsi applaudire per alcuni canestri utili e una regia accorta.

CAVALIERO 4 – Quaranta minuti in apnea, fatti di tiri frenetici che sbattono sul ferro, difese tentate ma spesso non riuscite e cariche a testa bassa, concluse con perdite gravi. Con Johnson imbullonato in panchina, il capitano non può uscirsene con una partita di così basso livello.

KANGUR 4,5 – Idem come sopra: altra prova negativa con tanti tiri sbagliati (anche se l’unica tripla a segno rischia di riaprire la strada verso il miracolo), qualche dabbenaggine (i due falli in attacco con gli arbitri a mezzo metro) e tentativi di difesa che vanno e vengono, soprattutto quando Archie alza il volume.

EYENGA 7 – Stavolta le sole scelte sbagliate arrivano quando prova a tirare dall’arco, non proprio il marchio di fabbrica. Per il resto valuta bene tempi e modi per attaccare il canestro, arrivando spesso al ferro dove non commette quegli errori visti in altre occasioni. Ci prova dall’inizio alla fine, rispolverando anche quell’intesa con Maynor che lo aveva reso quasi immarcabile due anni fa.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Novembre 2016
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