Oltre 3.500 euro per aiutare Mare Rouge dopo l’uragano

La comunità di Vedano ha raccolto un contributo per il paese dove opera Don Claudio Mainini. Le lettera dal prete che fa il punto della situazione: "Momento difficile"

ciclone Haiti

Prosegue la situazione di difficoltà a Mare Rouge, sull’isola di Haiti, dove è presente anche Don Claudio Mainini, che ha operato in passato anche a Vedano Olona. La comunità è molto legata anche ad Abbiate Guazzone, da anni collegati da una stretta rete di sostegno e volontariato. Nelle scorse settimane l’isola di Haiti ha stata colpita pesantemente dal ciclone Matthew, che ha provocato ingenti danni anche a Mare Rouge.

«Non ha mai smesso di piovere. Dal giorno dell’uragano ha continuato a piovere, anche se in maniera meno violenta – spiegano Mauro Barbesino e gli amici di don Claudio per l'”Associazione con Lui in cammino Onlus” -. Le case distrutte o danneggiate, seppur riparate con mezzi di fortuna, non consentono di vivere in condizioni dignitose e diventa difficile anche far da mangiare perché per l’umidità non è possibile accendere le mattonelle di carbonella. I campi poi sono così impregnati d’acqua che non è fattibile procedere con la semina e senza un nuovo raccolto le prospettive di una carestia si fanno più concrete».

«In tanta distruzione la nostra iniziativa “Haiti in un cantuccio” è una piccola goccia (questa sì benefica, non come la pioggia) che può aiutare la comunità di don Claudio a guardare al futuro con un po’ di speranza – prosegue Barbesino -. Grazie alla vostra generosità, abbiamo potuto raccogliere 3.530 euro, sia attraverso la vendita al banchetto missionario e sia “porta a porta”. Per tutto questo possiamo solo dirvi grazie. Vi invitiamo anche ad estendere il nostro grazie a tutti coloro ai quali avete diffuso la nostra iniziativa; senza il vostro aiuto non saremmo riusciti a raggiungere così tante persone. Qui sotto trovate una lettera di don Claudio che ci aggiorna sulla situazione della sua parrocchia».

L’ultima lettera giunta da Don Claudio Mainini: 

Ciao, io sto bene e si va avanti.
Le fatiche sono tante ed anche distribuire gli aiuti non è semplice e prende tante energie.
La parrocchia è anche grande e raggiungerla tutta è sempre difficile.
Stiamo acquistando le prime cose con parte degli aiuti, alimenti e sementi.
Per il materiale delle case il comitato Caritas ha deciso di aspettare un momento.
Ho iniziato a riparare il tetto della chiesa perché si allagava ogni volta che pioveva e ho cominciato a riparare altre piccole cose: una conduttura dell’acqua potabile per una cappella non vicina a noi.
Ho acquistato il materiale per sistemare la scuola di Lavaltyè ma aspettiamo un attimo per vedere se lo stato aiuta con qualcosa.

Per la cappella di Lavaltyè sto aspettando se arrivano aiuti dalla diocesi di Milano perché il preventivo è alto.
Se uno vede esteriormente, la vita qui va avanti nella sua normalità, anche nel giorno del ciclone la gente era al mercato.
Hanno cercato di rattoppare le case al meglio con dei teloni o lamiere e continuano a portare le piccole cose che hanno al mercato per guadagnare qualcosa.
Certo, però, se uno entra più a fondo vede che i bisogni sono tanti, la fame è aumentata e la vita è più dura.

All’uscita della scuola tanti bambini e ragazzi vengono sotto la mia finestra per chiedermi da mangiare. E’ difficile perché non riesco a dare ogni volta.
Non so poi se è vero, non so chi mangerà a casa, chi ha mangiato l’unico pasto a scuola. Non so se la mamma ha preparato qualcosa a casa, se devono arrangiarsi.
So solo che quando esco con qualche piatto di riso o di pasta o a volte con dei panini con il manca o la marmellata è un assalto ed una cosa che fa impressione.

Qualche volta alla sera porto ai giovani che si ritrovano a studiare nelle nostra sala, perché c’è la luce, della minestra che preparano per me, li vedo assalire il piatto e in poco tempo finire quello che ho portato.

Questo mi fa star male e a volte anche mi arrabbio con me stesso …
Per me è sempre più difficile perché come scrivevo anche dare gli aiuti non è semplice, devi vagliare che veramente vadano a chi ha bisogno, a chi ha meno, anche tra lo stesso comitato della Caritas devi verificare che non imbroglino. Come fai a sapere se veramente arriva la roba a tutti o si perde per la strada?

Abbiamo fatto una lista di più di 400 famiglie da aiutare adesso, con questi primi aiuti, più tutte le famiglie Gasmy aiutate da Madda, ma verificare tutto per me è difficile e devo anche fidarmi un po’.
Certo è difficile capire come ragionano e come decidono gli interventi, però su alcune cose lascio anche fare.
Su altre però cerco di intervenire.

Devo anche muovermi per andare a vedere nel deposito della Caritas diocesana se ci sono aiuti che arrivano a livello di altre Caritas. Mi sono accorto che se non ti muovi, se non vai a picchiare un po’ i piedi le cose destinate per la nostra parrocchia spariscono e non ti avvisano che hai materiale da prendere. Mi hanno accontentato quel momento ma poi? Sempre ti accorgi come in tante occasioni e differenti luoghi che la battaglia è sempre tra i poveri.

Però questo per me vuol dire tempi e giornate che vanno. I Viaggi sono sempre lunghi e difficili. Soprattutto adesso che le strade sono veramente brutte, ad esempio settimana scorsa sono dovuto tornare indietro perché in un punto non potevo passare.
Domenica scorsa ci sono state le elezioni. Tutto è andato bene. Ma già oggi si sentono voci di disordini nella capitale. Sono sempre manifestazioni pilotate e foraggiate dagli stessi candidati. C’è sempre qualcuno che non vuole la stabilità di questo paese. Con un continuo dispendio di forze e denaro che si potrebbero usare meglio. Ma se non si riesce ad arrivare ad eleggere un presidente stabile la situazione diventa ancora più difficile.

Speriamo che si riesca ad arrivare ad una conclusione.
Questo è un piccolo aggiornamento spero di potervi scrivere meglio prossimamente.
Ciao, un grazie a tutti, d Claudio

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 27 Novembre 2016
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