Saponi, caramelle e pasta: Mazzoni LB, la fabbrica delle fabbriche

L'azienda che produce macchinari per le industrie di igiene e alimentari di tutto il mondo ha aperto le sue porte per il PMI Day. L'amministratore Delegato: "Non abbiamo mai delocalizzato nulla, essere italiani è un grande valore"

La Mazzoni LB si svela al PMI Day

Non troverete mai il nome “Mazzoni” o “Bertuzzi” sulle confezioni del supermercato ma se usate saponi, saponette o detersivi, bevete succhi di frutta, mangiate pasta, caramelle o gomma da masticare è altamente probabile che quei prodotti siano nati proprio grazie ad una macchina costruita dall’azienda di Busto Arsizio. La Mazzoni LB -e tutte le società acquisite negli anni- è infatti leader mondiale del settore della produzione di macchinari industriali dedicati a queste produzioni e ha aperto le porte della sua fabbrica agli studenti in occasione del PMI Day.

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«Qui facciamo le macchine che poi faranno prodotti -spiega Giuseppe Di Carpegna, amministratore delegato della società- mandando le nostre attrezzature ovunque per il mondo». Succede tutto in un grande stabilimento che sorge lungo il Sempione: negli uffici al primo piano decine di tecnici e ingegneri studiano i prodotti in base alle esigenze dei clienti mentre poi nei capannoni sottostanti gli addetti specializzati montano le componenti delle linee di produzione.

Il gruppo conta oltre 250 dipendenti e fattura più di 150 milioni di euro all’anno e compete sui mercati globali grazie ad un mix di costante innovazione e di orgogliosa italianità. «I nostri concorrenti, specialmente quelli indiani e cinesi, spesso si ispirano liberamente alle nostre macchine che possono offrire a prezzi più bassi, e questo ci spinge ad investire sempre più nella ricerca di nuove soluzioni per offrire ai nostri clienti macchine che non troverebbero da nessun’altra parte». Ricerca e innovazione che si associano poi ad «una qualità Made in Italy che i nostri clienti riconoscono: spesso ci capita di vendere macchinari alle terze generazioni di nostri storici clienti».

Ed è anche per questo che la Mazzoni è orgogliosa di rimanere in Italia, senza aver delocalizzato i suoi stabilimenti: «Non lo abbiamo mai fatto -dice l’AD rispondendo alla domanda di una ragazza- prima di tutto perchè siamo italiani, da sempre, e quindi vogliamo dimostrare che anche qui si può continuare a produrre. E poi esiste davvero un valore nell’essere italiani, se ce ne andassimo all’estero diventeremmo uguali ai nostri concorrenti».

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Novembre 2016
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