Via libera all’indagine conoscitiva sul Molina

Istituita dal consiglio regionale, ma il centrosinistra non ha partecipato al voto

Molina foto nuove

La novità di oggi sul Molina è che la Regione Lombardia ha istituito una commissione di indagine conoscitiva su quanto accaduto nella casa di riposo di Varese. I partiti tuttavia si sono divisi, il centrodestra e il M5S l’hanno votata, il Pd no. La proposta è stata presentata dai consiglieri regionali Emanuele Monti (Lega) e Luca Marsico (Forza Italia): durante la commissione sanità di lunedì pomeriggio, a Milano, la nascita della commissione d’indagine è stata approvata da Lega, Forza Italia, Ncd, Lista Maroni e dal Movimento 5 Stelle, ma il Pd e la lista Ambrosoli hanno tenuto una posizione politica diversa e non hanno partecipato al voto. E’ spaccatura politica.

Secondo Alessandro Alfieri, consigliere e segretario regionale del Pd, la commissione rischia di essere solo un doppione politico: “Ciò che a noi interessa per fare chiarezza a sulla vicenda – afferma – è capire che cosa abbia riscontrato la Ats nella sua attività di controllo sul Molina. Ho presentato una richiesta di accesso atti per vedere le pagine della delibera di commissariamento coperta da omissis, e inoltre ho ribadito la richiesta di convocazione dei vertici della Ats presso la commissione sanità regionale. E’ da queste due azioni che sapremo cosa sia accaduto, dunque non abbiamo avallato un’ulteriore commissione che rischia di creare solo ridondanza e confusione politica”.

Il leghista Emanuele Monti è di un’altra posizione: “I vertici di Ats saranno comunque ascoltati all’interno dell’indagine conoscitiva – afferma – avrei capito la perplessità di Alfieri se fosse stata una commissione di inchiesta, che è un gradino più alto, per gravità, di quella che invece noi abbiamo chiesto e ottenuto con il voto di oggi. Mi sembra che il Pd abbia avuto paura delle ricadute politiche”.

Il consigliere regionale Luca Marsico di Forza Italia sostiene a sua volta l’importanza della commissione di indagine: “Sono soddisfatto del voto – osserva – e adesso credo sia opportuno capire a che livello sia stata decisa la secretazione. La scelta di Pd e lista Ambrosoli di non partecipare al voto di oggi mi pare singolare”.

Intanto a Varese oggi è stato il primo giorno al Molina senza il cda di Christian Campiotti. L’ex presidente non era più in ufficio.

IL COMUNICATO UFFICIALE DEL CONSIGLIO REGIONALE

Approvata all’unanimità in Commissione Sanità la proposta di istituire una indagine conoscitiva sulla gestione economica e finanziaria della Fondazione Molina di Varese, formulata dal Presidente della Commissione Fabio Rolfi. Hanno votato a favore i rappresentanti dei gruppi Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, Lombardia Popolare e M5Stelle, mentre PD e Patto Civico non hanno partecipato al voto. “Intendiamo acquisire tutti gli elementi e i documenti utili e necessari per ricostruire i procedimenti amministrativi riferiti alle criticità gestionali segnalate da più parti, in modo diffuso anche sugli organi di stampa, nei confronti del Consiglio d’Amministrazione del Molina -ha detto il presidente Rolfi-. E’ nostro compito e prerogativa, nell’interesse della trasparenza amministrativa ma soprattutto e in particolare nel rispetto dei cittadini di Varese, verificare se le procedure attivate siano state espletate secondo criteri di efficienza, efficacia, trasparenza, imparzialità e correttezza amministrativa: è dovere della Regione e di questa Commissione verificare la coerenza della destinazione dei fondi pubblici erogati, a garanzia delle prestazioni offerte ai pazienti”.

Nella proposta di indagine conoscitiva sono in programma audizioni e incontri con i vertici di ATS Insubria e dell’ASST dei Sette Laghi, con l’Assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera e con i dirigenti preposti dell’Assessorato regionale al Welfare, con il Sindaco di Varese e con i rappresentanti dello Studio Legale DLA PIPER consultato dall’ATS Insubria. Saranno nuovamente invitati a intervenire il Presidente e i componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Molina, dopo che già non avevano accolto l’invito a partecipare alla precedente audizione del 26 ottobre. L’indagine conoscitiva, che per essere formalmente istituita dovrà essere ora autorizzata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, verrà realizzata nell’arco temporale di sei mesi dall’approvazione della delibera dell’Ufficio di Presidenza e non presenterà nessun costo finanziario.
La proposta di istituire una indagine conoscitiva era stata avanzata e sollecitata dallo stesso Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo in occasione dell’audizione di fine ottobre.

Il Consigliere Carlo Borghetti (PD) aveva chiesto che l’eventuale decisione di istituire l’indagine conoscitiva fosse preceduta da una nuova audizione con i vertici dell’ATS Insubria, per meglio comprendere le motivazioni che hanno portato alla decisione di commissariare la Fondazione Molina. “Dall’audizione -ha detto Borghetti- potrebbero già emergere elementi sufficienti ed esaustivi, tali da rendere inutile una successiva, ulteriore indagine regionale”. Il mancato accoglimento della proposta di Borghetti da parte dei gruppi di maggioranza e del M5Stelle, ha motivato la non partecipazione al voto di PD e Patto Civico. Nei loro interventi Fabio Fanetti (Lista Maroni) e Paola Macchi (M5Stelle) hanno evidenziato come l’istituzione di questa indagine conoscitiva fosse indispensabile per dare un segnale forte di trasparenza ai cittadini, e per lanciare un monito chiaro a tutte le amministrazioni di fondazioni sociosanitarie di interesse regionale, auspicando che il primo atto dell’indagine coincida proprio con la nuova audizione dei vertici dell’ATS Insubria sollecitata da Borghetti. Nel rispetto di quanto contenuto nell’art.20 dello Statuto d’Autonomia e nell’art.42 del Regolamento generale del Consiglio regionale, “le Commissioni svolgono indagini conoscitive per acquisire notizie e documenti di interesse per l’attività del Consiglio regionale e, a tal fine, procedono all’audizione e alla consultazione di tutti i soggetti che possono fornire elementi utili all’attività di indagine e predispongono un programma organizzativo e finanziario da sottoporre all’approvazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio. Compiuta l’indagine, la Commissione approva un documento conclusivo o nomina un proprio relatore in Consiglio”.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 28 Novembre 2016
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