La pregevolissima collezione di gessi di Gianluigi Giudici

Da poco inaugurata la gipsoteca dedicata all'opera dello scultore italo-insubrico con una selezione di opere della sua produzione

Arte - Mostre

Ancora una volta Lugano sorprende, sebbene si dovrebbe essere oramai abituati, con l’apertura di una gipsoteca di grande effetto sul lungolago a destra del LAC, vicino alle splendide esposizioni degli Olgiati e dei Braglia: si tratta questa volta della raccolta di gessi dello scultore italo-insubrico Gianluigi Giudici (1927-2012), inaugurata lo scorso 22 ottobre dall’omonima fondazione d’arte.

A parte la squisita accoglienza delle galleriste, si ha subito il sospetto, guardandosi intorno all’ingresso, di stare per incontrare qualcosa di particolare, perché sui quadri di presentazione dell’esposizione si scorge un nome importante della critica d’arte lariana, quello di Luigi Cavadini, che ha curato con visibile successo il progetto scientifico di questo allestimento permanente.

Quello che colpisce immediatamente nell’opera di Giudici è la percezione di trovarsi davanti a vere e proprie sculture, dall’apparente aspetto petroso, mentre in realtà sono quasi tutti gessi, finemente lavorati, sofferti, a tratti straziati, graffiati, soprattutto nella sezione che riguarda la produzione astratta dello scultore di Casanova Lanza, in provincia di Como. Modelli per fonderia dunque, ai quali però l’artista dà un’anima non solo nella forma e nella lavorazione della superficie, che è ciò che conta per la fusione in bronzo, bensì anche, inaspettatamente, con il colore, dando quindi al modello una vitalità artistica che può essere letta autonomamente.

Poi c’è la scultura figurativa, che per Giudici è stato prima un importante banco di prova formativo alla Scuola d’Arte Castellini di Como e presso lo studio dell’artista Pietro Tavani e, successivamente, la cifra di quella ricerca della forma che, sono parole sue, “vaga nella mente dello scultore, ma sfugge talvolta alla sua mano attenta che cerca di afferrarla”. In effetti, la maturazione porterà Giudici alla rappresentazione della figura umana come scarnificata e consumata dalle fatiche della vita, nonché tuttavia eretta, solida, valida e, in una parola, spirituale.

E’ stata probabilmente questa adesione della forma allo spirito a rendere l’opera del lariano particolarmente adatta alla produzione sacra, con la quale ha segnato il territorio, sia in patria che all’estero: da sottolineare a questo proposito sono le decorazioni scultoree della Cappella dell’Azione Cattolica a Lugano (1961) e, sempre nella città sul Ceresio, quelle della decorazione della Cappella della Buona Stampa (1962).

Nella zona di confine con la Svizzera è stato molto attivo: ad esempio una via Crucis in bronzo per la Chiesa di Capolago (1973) ed un fonte battesimale in cemento e bronzo per la Parrocchiale di Gaggino Faloppio (1971). Molto attivo anche in Valtellina, in particolare a Bormio nel 1979.

Si segnalano manufatti in Vaticano, nella Basilica dell’Annunciazione a Nazaret e nella Basilica dell’Apparizione a Lourdes, tuttavia l’opera magna di Giudici deve essere senza dubbio considerato il lavoro scultoreo durato cinque lustri per il completamento della Chiesa del Buon Pastore a Vienna, a partire dal 1966: chiesa nella quale il comasco ha lasciato con molte grandi opere un segno indelebile della sua arte.

Tornando all’esposizione luganese, viene naturale soffermarsi sul cosiddetto “Deposito”: un corridoio stretto, all’interno dello spazio museale, contenente diverse decine di sculture: veramente da vedere

Va segnalato infine l’intelligente legame che la fondazione Giudici ha desiderato avere con l’arte contemporanea, offrendo una parte dei propri spazi ad artisti affermati ed emergenti.

In questi giorni in particolare è visitabile il lavoro dell’artista Letizia Carriello, nata ferrarese da una storica famiglia di scultori napoletani, che espone anche una sua opera nella hall della sede principale del LAC.

 

Gipsoteca Gianluigi Giudici
Edificio Central Park
I piano (con accesso pedonale diretto dall’autosilo)
Riva Antonio Caccia 1A, Lugano
Orari: mercoledì dalle 9.30 alle 13.30, giovedì, venerdì e sabato dalle 14.30 alle 18.30.
www.fondazionegiudici.com

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Pubblicato il 02 Dicembre 2016
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