Maltrattamenti in casa di riposo, il giudice respinge la visione di tutti i video

La richiesta dei legali dei 9 imputati è stata respinta dal giudice Bossi che ha chiesto di segnalare le parti salienti da trascrivere. Per vedere tutto ci vorrebbero 10 anni

tribunale busto arsizio generica

I legali dei 9 imputati per maltrattamenti nella casa di riposo La Provvidenza, finiti a processo davanti al giudice monocratico Piera Bossi, dovranno scegliere quali sono le intercettazioni rilevanti da inserire nel processo.

Il giudice bustocco, infatti, ha respinto la richiesta degli avvocati per una trascrizione completa di 90 giorni di riprese audio-video all’interno della residenza eseguite dai carabinieri di Busto Arsizio su richiesta del pubblico ministero Nadia Alessandra Calcaterra.

Il giudice Bossi ha spiegato, calcolatrice alla mano, che ci sarebbero volute 432 udienze e 10 anni di dibattimento per visionare 2160 ore di girato, anche calcolando udienze da 5 ore l’una. Numeri insostenibili che – sentenze di Cassazione alla mano – l’hanno costretta a respingere la richiesta avanzata che avrebbe sostanzialmente portato alla prescrizione dei reati e alla violazione del principio di obbligatorietà dell’azione penale.

Respinta anche l’eccezione contro la costituzione di parte civile della stessa Casa di riposo che – ha stabilito il giudice – ha tutto il diritto di costituirsi in sede penale senza escludere che alla stessa possa essere riconosciuta una responsabilità in sede civile.

Il processo ai 9 a.s.a, accusati di aver messo in atto una serie di comportamenti violenti sia fisici che verbali nei confronti di alcuni anziani ospiti, proseguirà il 9 gennaio con il conferimento dell’incarico ai periti che dovranno trascrivere le intercettazioni.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Dicembre 2016
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