“Quel Dna non è di Stasi”, chiesto nuovo processo

La famiglia dei giovane condannato chiede di riaprire il caso dopo una perizia che individua sotto le unghie della vittima materiale biologico di una terza persona

Avarie

Sotto le unghie di Chiara Poggi è stato rinvenuto del Dna che non appartiene ad Alberto Stasi, suo fidanzato, ad oggi in carcere perché accusato dell’omicidio della giovane avvenuto nell’estate del 2007.

Per questo la famiglia di Alberto Stasi chiederà la riapertura del processo sulla base dei risultati di una nuova perizia, secondo la quale le tracce di dna rinvenute sotto le unghie della ragazza non sono di Stasi.

La notizia è stata diffusa oggi dal Corriere della Sera: la madre di Stasi, Elisabetta Ligabò, ha fornito al giornale i risultati di nuove analisi condotte dalla difesa.

In base alle nuove analisi, condotte da un genetista su incarico dello studio legale Giarda che si è affidato ad una società di investigazioni di Milano, quel dna dovrebbe essere di un giovane che conosceva Chiara Poggi.

Alberto Stasi è detenuto nel carcere di Bollate da un anno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Dicembre 2016
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