Tutte le strade della Quiete portano sempre a Frosinone

La società cooperativa Osa, grossa realtà del Lazio che eroga servizi di assistenza sanitaria avrebbe manifestato il proprio interesse per la clinica varesina. Il sindacato chiede un tavolo con prefetto e sindaco

quiete apertura

Dopo la notificazione dello sfratto alla Quiete che dovrà sgomberare entro il 9 gennaio i locali da persone e cose, per il futuro della storica clinica varesina rispunta il nome di una realtà del Lazio. Si tratta della cooperativa “Osa” (Operatori sanitari associati) con sede legale a Roma e varie sedi territoriali sparse in mezza Italia, tra cui una delle principali a Frosinone.

A confermare l’interessamento della società cooperativa ci sarebbe una lettera d’intenti che però come ha dichiarato il curatore fallimentare Luisa Marzoli non garantirebbe nulla, ciò che serve in questa fase è invece una vera e propria offerta di acquisto. L’ipotesi potrebbe essere anche quella di un accordo con il gruppo Casinelli, anch’esso di Frosinone, come socio di minoranza, l’unico che  fino a oggi ha dato dei segnali concreti di interessamento. Ha pagato infatti piccole quote del canone di affitto, ha versato una parte degli stipendi arretrati ai lavoratori e si accingerebbe a pagare anche le tredicesime. Piccoli segnali non sufficienti però ad evitare lo sfratto perché questa situazione si trascina da tempo e i creditori devono essere tutelati. A questo proposito, il giudice ha fissato la prossima asta per l’immobile della Quiete, primo lotto del fallimento Ansafin, a marzo 2016 e per un valore che è passato da 17 milioni iniziali agli attuali 8 milioni di euro.

L’ingresso della cooperativa Osa, che ha grandi dimensioni, potrebbe dunque cambiare il quadro della situazione. Nel 2014 ha erogato servizi ( supporto, sostegno, cure, assistenza, visite specialistiche, badantato, piani assistenziali individualizzati) a oltre  37mila assistiti, dà lavoro a 2700 persone per lo più donne (questi dati sono quelli ufficiali forniti dal sito aziendale). Il fatturato di Osa è di 80milioni di euro con un margine operativo lordo pari a 4,4 milioni di euro (Fonte bilancio sociale 2014). La cooperativa per la natura dei servizi prestati è ad alta intensità di lavoro e finanzia la propria attività non con mezzi propri ma con capitali di terzi, cioè le banche.

Nel frattempo i rappresentanti sindacali sono già stati a collocquio con il Prefetto, mentre sabato saranno a Palazzo Estense dal sindaco . «Come abbiamo chiesto al Prefetto – spiega Cinzia Bianchi della Cgil – chiederemo anche a Davide Galimberti la costituzione di un tavolo per mettere tutti gli interlocutori a confronto. Noi auspischiamo che ci sia anche il rappresentante del comitato dei creditori. Bisogna salvaguardare l’attività e i 62 posti di lavoro, evitare speculazioni immobiliari su quell’area anche se la sua destinazione sanitaria è blindata per cinque anni».

 

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 15 Dicembre 2016
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  1. Avatar
    Scritto da michele_cinque

    complimenti sempre sulla notizia

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