A piedi o sugli sci: il soccorso alpino aiuta i terremotati

21 tecnici lombardi sono operativi nelle aree più colpite dall'emergenza di queste ore. Ecco dove stanno operando

Il soccorso alpino

Proseguiranno per tutta la notte le operazioni di soccorso alle popolazioni isolate in Centro Italia a causa dell’emergenza neve, in zone già colpite dal terremoto e, in alcuni casi, senza disponibilità di energia elettrica e di acqua. Stamattina all’alba i tecnici del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), insieme con i colleghi del CNSAS Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, oltre alle regioni direttamente colpite, hanno raggiunto con gli sci l’Hotel Rigopiano, travolto da una valanga in Abruzzo a Farindola (PE), sul Gran Sasso.

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I tecnici lombardi hanno invece operato a Castel Trosino, un piccolo borgo sopra Ascoli Piceno. La strada era bloccata e con un mezzo fuoristrada con catene hanno portato farmaci e carburante ad alcune famiglie e a persone anziane completamente isolate. In alcune zone le strade sono state liberate ma sono tuttora presenti punti e pendii pericolosi, con un forte rischio di valanghe a causa di accumuli di neve fresca.

Alcune squadre del CNSAS Lombardo procederanno nelle prossime ore con i colleghi del Veneto verso Villa Castellana, un paese di circa mille abitanti in provincia di Teramo: il percorso è caratterizzato dalla presenza di neve molto alta. La situazione sembra essere meno preoccupante a Montorio al Vomano (TE) ma manca la copertura telefonica e ci sono grandi difficoltà a mantenere le comunicazioni. Al momento i soccorritori stanno operando con mezzi attrezzati per affrontare l’ambiente innevato e impervio, con jeep e quad cingolati ma anche a piedi o con gli sci. La presenza dei tecnici del CNSAS è rilevante perché possiedono competenze specifiche per intervenire non solo in un ambiente impervio innevato ma anche nel soccorso sanitario e in valanga, in quanto sanno riconoscere eventuali segnali di rischio che potrebbero presentarsi dopo le nevicate abbondanti delle ultime ore.

Sono ventuno per ora i tecnici lombardi che da stamattina operano nelle aree dell’emergenza, coordinati dal Dipartimento di Protezione Civile nazionale. Provengono dalle cinque Delegazioni lombarde: V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina – Valchiavenna, XIX Lariana e IX Speleologica.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Gennaio 2017
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