Al quinto piano la scuola materna abusiva

Il fatto scoperto dalla polizia locale in uno stabile in in Città Studi. “Agenti intervenuti prontamente su segnalazione di un cittadino”

incidente corso XX settembre Busto Arsizio

È stata scoperta ieri mattina una scuola materna e primaria abusiva in un appartamento in zona Città studi. L’intervento dell’Unità centrale Informativa della Polizia Locale di Milano, coordinata dal comandate Antonio Barbato, è nato dalla segnalazione di un cittadino. A rotazione erano circa 20 i bambini che frequentavano la scuola, la cui retta era di 250 euro mensili e comprendeva il consumo di un pasto.

Al quinto piano di un palazzo, in un bilocale approssimativamente di 40 metri quadrati, sono stati trovati 10 bambini tra i 3 e gli 8 anni. A gestire la scuola abusiva, riservata a bambini cingalesi, erano marito e moglie dello Sri Lanka insieme ad una connazionale. Tutti e tre abitavano nello stesso appartamento.

La moglie, denunciata per mancanza di titolo per l’insegnamento (art. 348), è presidente di un’associazione cultuale che si occupa del disbrigo delle pratiche di permessi di soggiorno e altre consulenze per cittadini dello Sri Lanka.

Il marito, a cui è intestato il contratto di affitto dell’appartamento, è stato sanzionato per aver istituto una scuola senza avere l’autorizzazione del Provveditorato e senza avere i permessi dell’Ats e gli è stata contestata una multa di 5000 euro per cambio di destinazione d’uso. Il genitore del bambino di 8 anni è stato denunciato per omesso obbligo scolastico.

“Ogni segnalazione che arriva alla Polizia locale – ha commentato l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza – è valutata molto seriamente dagli agenti, in modo particolare quando contiene potenziali notizie di reato. La scoperta di oggi desta preoccupazione e dovremo verificare se i genitori fossero consapevoli del fatto che quel luogo fosse privo di qualsiasi autorizzazione”.

“Questa operazione della Polizia locale – ha aggiunto il comandante Antonio Barbato – dimostra la grande capacità professionale anche in relazione ad attività delicate come quelle che riguardano l’abbandono scolastico”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Gennaio 2017
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