Arcisate Stabio, anche gli Amici della Terra chiedono di essere coinvolti

Arturo Bortoluzzi: "E' necessario il massimo rispetto dei luoghi attraversati dalla ferrovia e il coinvolgimento della popolazione"

arcisate - stabio cantiere novembre 2016

Anche l’associazione ambientalista Amici della Terra interviene sulle opere di completamento relative alla Ferrovia Arcisate Stabio sul territorio di Arcisate, sollevate dal documento di Legambiente Valceresio diffuso nei giorni scorsi. E lo fa con un lettera inviata al dirigente dell’Unità Organizzativa Infrastrutture ferroviarie, per la navigazione e lo sviluppo territoriale della Regione Lombardia.

“Legambiente Valceresio ha legittimamente mosso all’amministrazione comunale obiezioni sull’azione da questa svolta in ordine ai lavori della ferrovia Arcisate-Stabio che interessano l’abitato – scrive il presidente dell’associazione, Arturo Bortoluzzi – Secondo il locale Circolo dell’associazione ambientalista, è mancata da parte del Comune incisività nel formulare la richiesta di una maggiore copertura della trincea nella zona centrale di Arcisate e altri interventi comunali hanno destato la sua perplessità. Legambiente Valceresio come del resto Amici della Terra Varese avevano il sacrosanto diritto di essere coinvolte nella progettazione della ferrovia avendo manifestato il proprio interesse e questo diritto è sancito dal Testo Unico Ambiente primi 3 articoli commi compresi e dalla Convenzione di Aarhus alla quale l’Italia ha aderito”.

“Non a caso avevamo chiesto e ottenuto l’incontro con l’ingegner Aldo Colombo Dirigente della Regione Lombardia perché chiedevamo di poterci sedere al tavolo di coordinamento convocato mensilmente dalla Regione Lombardia. A ottobre 2016 Amici della Terra Varese aveva incontrato esponenti della società Salcef (Direttore tecnico Dottor Bruno Giovannini) e dietro anche il suo invito, abbiamo chiesto e chiediamo ancora attenzione da parte della Regione Lombardia (e specificamente a Lei). Del resto alla Presidenza della Regione Lombardia ci siamo rivolti più volte (a partire dal primo incarico per la costruzione ferroviaria). Come già abbiamo specificato, siamo perfettamente d’accordo sulla necessità di costruire questa struttura che collegherà la provincia di Varese all’Europa”.

“Sono necessari però sia il massimo rispetto dei luoghi attraversati dalla ferrovia (di grande valore ambientale), sia il coinvolgimento della popolazione che risiede sul territorio interessato. Troppe volte la politica ha commesso il grave errore di estromettere la popolazione facendole pesare dall’alto le sue scelte. Siamo dell’idea diversa che l’informazione debba essere diffusa dal basso facendo in modo che il corpo sociale possa essere il primo pubblicitario delle opere da doversi svolgere. Opere che (secondo un principio democratico) soddisfino tutte le sue esigenze sia legate alla qualità dell’eseguito, al rispetto delle preesistenze, alla qualità della vita, che all’efficienza delle iniziative trasportistiche . Chiediamo poi alla Regione Lombardia di tutelare la nostra posizione anche nei confronti dei comuni che, troppo spesso fanno iniziative pubblicitarie e informative prescindendo dal necessario rispetto del ruolo rivestito dalle Associazioni ambientaliste, caldeggiato dal riconoscimento ministeriale, dai principi costituzionali, dalle Convenzioni della Comunità europea e dal richiamato, vigente testo unico in materia ambientale.

L’associazione Amici della Terra chiede al dirigente della Regione Lombardia di essere coinvolta, insieme alle altre associazioni del territorio: “Chiediamo una risposta al cortese Dirigente della Regione Lombardia che avendoci ricevuti, aveva chiaramente considerato pienamente fondate le nostre ragioni,  e che ci aveva promesso che avrebbe chiesto alla Commissione l’autorizzazione a farci partecipare. Aspetto, a 2 mesi dal nostro incontro, una risposta”

“C’è un evidente difficoltà da parte delle Istituzioni a coinvolgere la società civile interessata nella progettazione delle opere che incidono sull’ambiente – conclude Bortoluzzi – Contavamo con la decisione della Comunità europea che mettere il Piano cave della Regione Lombardia sotto vigilanza ex post fosse servito. Sembra invece che noi si debba fare ancora molta strada”.

La lettera è stata inviata al Dirigente Aldo Colombo, Unità Organizzativa Infrastrutture ferroviarie, per la navigazione e lo sviluppo territoriale della Regione Lombardia,al  Presidente della Provincia di Varese, al Sindaco del Comune di Arcisate, a Legambiente Valceresio e per conoscenza a Bruno Giovannini, Direttore tecnico Salcef, l’azienda che sta realizzando la ferrovia per conto di Rfi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Gennaio 2017
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