Bonicalzi replica al Pd «Chiederemo i contributi statali per le ristrutturazioni delle scuole»
L’assessore ai Lavori pubblici risponde all'opposizione in merito ai fondi a favore degli edifici scolastici
«Non mi risulta che nei cinque anni dell’amministrazione Guenzani siano stati chiesti fondi statali per la ristrutturazione delle nostre scuole. Garantisco invece che noi inoltreremo la domanda.» L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Bonicalzi, rispedisce al mittente la “lezione” di buona gestione degli edifici scolastici cittadini, impartita dal Pd negli ultimi giorni.
«Sostengono che la ristrutturazione della elementare di Cedrate sia stata possibile grazie all’intervento del governo Renzi? Non è così, da Roma non è arrivato alcun tipo di aiuto economico, ma soltanto l’autorizzazione a stralciare l’opera dal patto di stabilità. Il consigliere Silvestrini e i suoi compagni di avventura dovrebbero sapere bene come sono andate le cose e mi stupisce che ora chiedano a questa amministrazione di fare ciò che loro non hanno fatto, ovvero ottenere fondi statali veri e non virtuali. Cosa che faremo. Indipendentemente dall’intervento del gruppo di minoranza».
E a proposito delle dichiarazioni rilasciate ai siti e ai quotidiani locali, Bonicalzi svela che si tratta «del copia e incolla della pagina dei ministero alla voce “fondi 2017 per l’edilizia scolastica”, un capitolo che il sottoscritto, il dirigente e tutto il personale del settore conosciamo a memoria. Nel ringraziare il Pd e nello stupirmi del loro stupore nell’apprendere che potrebbero esserci degli stanziamenti per le nostre scuole, assicuro che richiederemo l’accesso ai fondi per i progetti di ristrutturazione non appena verrà abilitata la procedura online sul sito del dicastero».
Bonicalzi fino allo scorso mese di giugno era seduto sui banchi dell’opposizione e perciò sa bene cosa è stato fatto nel campo dell’edilizia scolastica: «I democratici – conclude l’esponente della giunta di centrodestra – annunciano che grideranno allo scandalo nel caso in cui non dovessero arrivare i fondi. Si tratta degli stessi soldi che loro non hanno chiesto perché evidentemente sapevano che, ieri come oggi, ottenere quel contributo è molto ma molto complicato. Ciò nonostante noi, a differenza loro, ci proveremo».
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