Openjobmetis, allarme rosso: anche a Cremona è figuraccia

Varese perde 85-71 e vede ridursi il margine sui padroni di casa, ultimi ma a due soli punti. Gara da dimenticare per Maynor e Johnson, squadra in crisi nera, Caja furibondo negli spogliatoi

Openjobmetis - Umana Reyer 60-73

Dal nostro inviato – «Siete perfetti per il campionato cinese, pago io il volo!» E ancora: «Abbiamo perso contro una squadra che mette cuore e gioca insieme!» Tremano le mura dello spogliatoio della Openjobmetis, sotto il peso delle urla livide di Attilio Caja. Non se lo aspettava il coach, non se lo aspettava nessuno un crollo di questo genere: Varese viene bastonata anche a Cremona, sul campo dell’ultima in classifica, e ora vede aprirsi sotto di se il baratro della retrocessione. Al PalaRadi il finale è impietoso, 85-71, e anche se è maturato negli ultimi 5′ mette in mostra tutta la pochezza di una OJM in crisi nerissima, autrice dell’ennesima partita senza mordente, senza cuore, senza serenità. Una partita che toglie ai tifosi qualsiasi velleità di puntare a qualcosa di più di una salvezza sofferta, perché di questo e solo di questo bisogna occuparsi da qui in avanti.

Gli urlacci captati fuori dallo spogliatoio diventano frasi più normali in sala stampa (QUI l’articolo), frasi però che non lesinano le accuse alla squadra: un problema di testa, spiega l’Artiglio, un problema che c’era con Moretti e non sta migliorando perché Varese in questo momento è fatta di solisti che giocano – male – solo per se stessi. Un bel casino, visto che dall’altra parte un’avversaria altrettanto inguaiata ha saputo compattarsi e reagire al momento giusto, trovando in Thomas il proprio totem (25 punti, 9/14 al tiro, il 100% ai liberi) e potendo contare su un collettivo senza grandi talenti ma con tanta volontà di fare bene (citofonare Biligha, tanto per fare un nome, oppure Harris perfetto nel ruolo di collante).

Varese no: il crollo non è uguale per tutti ma inizia proprio da tre degli uomini più importanti. Da Maynor che è lento, mai ficcante, mai pericoloso in attacco e povero in assist; da Johnson, preso per fare tanti punti e invece fermo a quota 8 con zero iniziative personali; da Kangur che crolla sotto il peso dei falli, delle giocate di Thomas, di un’involuzione che nessuno si attendeva. Con 3/5 dello starting five in questo stato Varese resta in partita 35′ ma, soprattutto dopo l’intervallo, dà sempre l’impressione di essere sul punto di finire al tappeto. Certo, Eyenga almeno in attacco ci prova, Anosike tenta di salvare il salvabile (ben 20 rimbalzi ma anche 13 punti: la buona volontà non manca), Ferrero torna a iscriversi tra i marcatori pur con tanti limiti tecnici (9 punti ma 0/3 dall’arco sbagliando tiri aperti). Poco, pochissimo per uscire indenni da un campo che i padroni di casa hanno usato come ultima trincea per non finire all’inferno; missione compiuta per Cremona, e ora le fiamme del fuoco cominciano a farsi sentire sulla carne di una Openjobmetis più pericolante che mai.

COLPO D’OCCHIO – C’è tanta Varese ad accompagnare la Openjobmetis al PalaRadi: lo spicchio dell’impianto dedicato ai tifosi ospiti presenta gli ultras nella parte alta e un folto gruppo tra consorziati, trust e altri supporters proprio a ridosso della panchina di Attilio Caja, applaudito dai sostenitori biancorossi di ogni ordine e grado. Nel complesso il palasport appare piuttosto pieno, almeno nei lati lunghi, per un totale di circa 3mila spettatori.

PALLA A DUE – Caja, ex di turno, recupera Eyenga (assente per squalifica con Venezia) e manda in quintetto Maynor che in settimana aveva sofferto per un pestone all’alluce. Starting five quindi classico per Varese mentre sul fronte opposto Lepore mette due italiani in partenza: l’altro ex Mian e Paul Biligha. Turner è quindi confermato sesto uomo della Vanoli.

LA PARTITA – La prima parte di gara è tutto sommato divertente: chi si aspettava due squadre terrorizzate per la classifica trova invece compagini pronte a colpire, sfruttando le difese non certo ermetiche trovate dalla parte opposta della barricata. Eyenga si prende la scena (e tutti i tiri di Varese) in avvio con discrete fortune, Holloway replica assieme a un Turner desideroso di rivincite e il primo quarto si chiude sul 23-20 interno.
Il periodo seguente è forse il migliore per Varese, l’unico in cui Maynor lascia segni positivi anche se poi la squadra trova un leggero allungo con Bulleri in campo. Varese tocca anche il +5 ma rovina tutto nel finale: Pelle sbaglia una schiacciata già fatta, Harris segna prima un 2+1 e poi, a 45 cent dalla sirena, altri due liberi concessi da una OJM che non si accorge di avere un altro fallo da spendere. Dabbenaggini già viste e ugualmente deprimenti: alla pausa lunga è 40-40.

Dopo l’intervallo Cremona prende coraggio e dà una prima spallata al punteggio: il parziale a cavallo tra i due quarti arriva a 11-0 e solo un rarissimo lampo di Johnson permette di non crollare subito ma poi Biligha e soci trovano anche il +11. Finale di quarto marchiato Bulleri: il veterano dà l’esempio, chiude la difesa, scappa in contropiede per il momentaneo -3 anche se alla sirena è 66-60.

IL FINALE – Ci si attende – e si spera – un finale spalla a spalla, magari per sfruttare quel “braccino” che Cremona ha avuto settimana scorsa contro Cantù. Invece i padroni di casa, pur senza scappare subito, riescono a mantenere un vantaggio discreto ma importante nei confronti di una Varese ormai in modalità “gioco solitario”. Anosike continua a metterci pezze, non solo a rimbalzo ma pure in attacco però chi la dura la vince e a “durarla” è la Vanoli. Thomas crocifigge Kangur una volta di più, con l’estone che esce per falli, Maynor è dannoso mentre Johnson gioca a nascondino. Quando anche Anosike ed Eyenga perdono il controllo la diga viene giù: Caja nei timeout ricorda almeno di salvaguardare la differenza canestri ma sono parole al vento. Cremona ha il vento in poppa e si ferma solo dopo il traguardo, sull’85-71. E ora la paura è a portata di mano.

VANOLI CREMONA – OPENJOBMETIS VARESE 85-71 (23-20, 40-40; 66-60)

CREMONA: Holloway 15 (7-11, 2-3), Mian 7 (2-3, 1-3), Harris 9 (3-5, 1-4), Biligha 12 (4-7), Thomas 25 (7-11, 2-3); Amato, Gaspardo 3 (1-1, 0-2), Carlino 8 (2-3, 1-2), Turner 6 (1-4, 1-4). Ne: Boccasavia. All. Lepore.
VARESE: Maynor 7 (2-6, 1-3), Johnson 8 (0-2, 2-5), Eyenga 20 (4-11, 2-6), Kangur 3 (0-1, 1-1), Anosike 13 (6-9); Avramovic 2 (1-2, 0-1), Pelle 2 (1-3), Bulleri 4 (2-2, 0-1), Cavaliero 3 (1-3 da 3), Ferrero 9 (4-6, 0-3). Ne: De Vita, Canavesi. All. Caja.
ARBITRI: Sardella, Aronne, Quarta.
NOTE. Da 2: C 23-43, V 20-42. Da 3: C 6-18, V 7-23. Tl: C 21-26, V 10-11. Rimbalzi: C 35 (10 off., Biligha 8), V 36 (13 off., Anosike 20). Assist: C 22 (Holloway 10), V 12 (5 con 2). Perse: C 12 (Holloway 3), V 16 (Anosike 5). Recuperate: C 6 (Biligha 2), V 4 (4 con 1). Usc. 5 falli: Kagur, Biligha. F. tecnico a Johnson (22.10).

CLASSIFICA: Milano 24; Venezia, Avellino 20; Reggio Emilia 18; Capo d’Orlando 16; Brindisi, Sassari, Caserta, Pistoia 14; Brescia 12; Torino, Cantù, Trento 12; VARESE, Pesaro 8; Cremona 6.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Gennaio 2017
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