Polonia dolce per l’Openjobmetis: prima vittoria per Caja

Blitz vincente di Varese sul campo di Radom senza Eyenga, tenuto a riposo. Maynor stavolta è decisivo (61-74) così come la difesa di squadra

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Quasi ci eravamo dimenticati quanto è bello parlare di una vittoria. Prendiamola di buon auspicio, anche se il successo in Champions conquistato in Polonia dalla Pallacanestro Varese, difficilmente avrà fini pratici per proseguire (in Fiba Cup) il cammino internazionale. Pazienza: l’importante era, in qualche modo, ripartire dopo essere precipitati sul fondo della Sere A e il successo (61-74) di Radom potrebbe per lo meno essere un’iniezione di fiducia in un gruppo che ha bisogno di trovare autostima, prima ancora che tecnica, tattica e condizione fisica.

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Rosa Radom – Openjobmetis Varese 61-74 4 di 10

Il blitz in Polonia, prima vittoria per Attilio Caja ma anche per Dominique Johnson, porta tra l’altro la firma del giocatore più discusso dell’ultimo periodo: Eric Maynor. Il playmaker americano, che era stato sul punto di essere ceduto, confeziona una prova da 21 punti, 5 assist, 2 rubate e 4 rimbalzi: ben sapendo che una rondine non fa primavera (soprattutto nella Varese di quest’anno), non possiamo che annotare questa prestazione come decisiva, come ultimamente non era mai accaduta.

Varese – oggi con lo sponsor “Effe Effe”, l’azienda dell’ad Fiorini che ha interessi all’estero – è anche riuscita a vincere senza il suo attaccante principale, Chris Eyenga, tenuto a riposo precauzionale dopo una botta rimediata con Torino. Senza la prima punta, il resto della squadra ha innalzato le proprie responsabilità (quel che non era accaduto con Venezia quando l’ala era squalificata), migliorato la circolazione di palla e di conseguenza anche le percentuali dall’arco. Con Kangur tornato a infilare due bombe dall’angolo come non accadeva da tempo, proprio nel momento del break decisivo, quello del terzo periodo. Poi la OJM ha trovato anche consistenza difensiva ed è proprio qui che ha costruito un altro pezzo di vittoria: Radom – non certo una corazzata – nella seconda metà di gara ha segnato appena 17 punti. Non sappiamo se il livello di retroguardia messo in campo dai biancorossi sarà sufficiente per la Serie A italiana; intanto però un segnale si è visto. Si riparta da qui.

COLPO D’OCCHIO – Novità sulle maglie di Varese: nella piccola Mosir Hall di Radom al posto del marchio Openjobmetis compare quello “Effe Effe”, azienda che fa capo all’ad biancorosso Fabrizio Fiorini, che ha interessi in zona e ripeterà la cosa per la partita di Oldenburg. L’impianto della città polacca ospita circa 1.500 persone per questa partita di fondo classifica per il Girone C.

PALLA A DUE – Quintetto inedito per Attilio Caja che inizia con una formazione naniforme in cui Johnson fa l’ala piccola e Ferrero quella grande, con Eyenga (che non entrerà) e Kangur in panchina. Regia affidata a Maynor che dalla parte opposta non trova il folletto Brezelton, infortunato, ma il suo sostituto Callahan.

Rosa Radom - Openjobmetis Varese 61-74

LA PARTITA – Il primo quarto è un inno al gioco d’attacco: le due squadre, sfruttando anche difese non proprio ermetiche, danno vita a una clamorosa gara di tiro da 3 punti. Dopo 10′ Radom ha 6/7, Varese addirittura 4/4 con “doppietta” di un Maynor che pare rigenerato. Buona, in particolare, la circolazione di palla biancorossa (molto meno, invece, la zona): alla prima pausa è 27-24 con un ottimo Jackson per i padroni di casa.
L’avvio di secondo quarto non è altrettanto brillante ma poco dopo le due formazioni scaldano di nuovo la mano: il Rosa prova a dare una spallata ma non va oltre il +4, così Varese reagisce con note positive da Ferrero, Avramovic e Cavaliero, trova il controsorpasso e resta aggrappata al match con un’altra bomba di Maynor. Solo un canestro impossibile di Callahan vale il 44-41 della pausa lunga.
Le buone sensazioni che avevano comunque accompagnato la prima metà di gara sbocciano definitivamente nel terzo periodo. Caja alterna con profitto i pivot che limitano Jackson, trova l’unico sprazzo (7 punti) di un Johnson per il resto non incisivo in attacco, chiude la difesa e sfrutta la vena di Maynor nel distribuire palloni. Ne esce un parziale di 10-22 che segna la gara in modo indelebile.

IL FINALE – Varese si ferma poco oltre quota 70, muovendosi solo con qualche libero dei lunghi. Dietro però Kangur si ritrova e guida la difesa, corroborato anche da un paio di triple finalmente esplose a segno. Radom invece perde fiducia, si spaventa davanti ai tentacoli di Pelle e sbaglia anche tiri relativamente facili. Così i soliti blitz di Maynor garantiscono un vantaggio che non cala più fino al 61-73 finale. Che, tra l’altro, permette anche di ribaltare la differenza canestri: in Coppa Varese adesso è penultima, si prendano appunti per il campionato.

ROSA RADOM – EFFE EFFE VARESE 61-74 (27-24, 44-41; 54-63)

RADOM: Callahan 10 (3-6, 1-5),Witka 13 (2-3, 3-4), Bojanowski (0-2), Bell 8 (1-5, 1-3), Zyskowski 2 (1-2, 0-1), Szymkiewicz 2 (1-2, 0-1), Sokolowski 6 (1-2, 1-6), Adams (0-2), Jeszke (0-2, 0-3), Jackson 20 (5-8, 3-5). Ne: Zegkula. All.
VARESE: Johnson 7 (2-5, 1-3), Anosike 10 (3-3, 0-1), Maynor 21 (6-9, 3-5), Avramovic 4 (1-2, 0-1), Pelle 9 (3-3), Bulleri (0-1 da 3), Cavaliero 8 (1-2, 2-5), Kangur 8 (1-4, 2-4), Ferrero 7 (2-3, 1-2). Ne: De Vita, Canavesi, Eyenga. All. Caja.
ARBITRI: Shiulga (Ucr), Ciulin (Rom), Bardera (Fra).
NOTE. Da 2: R 14-34, V 19-31. Da 3: R 9-29, V 9-22. Tl: R 6-10, V 9-13. Rimbalzi: R 30 (13 off, Jackson 5), V 39 (11 off., Anosike 10). Assist: R 11 (Sokolowski 4), V 14 (Maynor 5). Perse: R 13 (5 con 2), V 16 (Johnson 5). Recuperate: R 8 (Adams 4), V 5 (Maynor 2). Usc. 5 falli: nessuno. F. tecnico: Maynor.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Gennaio 2017
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