“Abbiamo scoperto gli aumenti solo al momento delle iscrizioni”

I genitori della scuola materna di Madonna in Campagna critici sui "ritocchi" e sulla comunicazione del Consorzio: "Ora ci sono trenta famiglie che non sanno se confermare l'iscrizione"

Madonna in Campagna generiche

Una doccia fredda, arrivata nel giorno delle iscrizioni, ma soprattutto quando già le iscrizioni nelle scuole statali erano chiuse: anche i genitori dei bimbi della Scuola Materna di Madonna in Campagna sono sul piede di guerra per gli aumenti decisi dalla Fondazione Consorzio Scuole Materne e scoperti solo nei giorni scorsi.

(nella foto: la scuola materna di via Madonna in Campagna)

«Al 21 gennaio, in occasione dell’open day, abbiamo incontrato la presidente D’Alba e non ci è stato detto niente» spiega Serena Mariotto, rappresentante dei genitori di Madonna in Campagna. «Abbiamo presentato alcune criticità sulla struttura, ci è stata chiesta una relazione scritta che abbiamo poi inviato, ma successivamente non abbiamo saputo niente. Sulle rette e le tariffe di certo in quella occasione non ci hanno comunicato nulla». Una dimenticanza che – sottolineano i genitori  in altre sedi – era ripetuta anche nella comunicazione del Comune che citava invece il costo della “sezione primavera” e la riduzione di 10 euro – confermata – dell’addizionale per i non residenti a Gallarate.

Mariotto solleva anche una questione più che concreta, quella della possibilità di scelta delle famiglie, a fronte di un ritocco delle tariffe che è in ogni caso significativo. «I moduli delle iscrizioni ci sono stati consegnati al 10 febbraio, quando le iscrizioni per le scuole materne statali erano già chiuse, quindi non abbiamo potuto rivedere la scelta. Alcuni hanno confermato comunque l’iscrizione, ma a Madonna in Campagna abbiamo anche una trentina di famiglie che non hanno ancora deciso, di fronte ad un aumento del pre e doposcuola è oneroso e ad un aumento del buono pasto di 0,80 euro, mentre nello stesso tempo si applica una riduzione al buono pasto nelle scuole statali».

Tornando invece alla questione della comunicazione, i genitori lamentano non solo il ritardo ma anche la comunicazione sulle pagine Facebook.  «La presidente, che abbiamo poi scoperto essersi dimessa, e poi anche la vicepresidente Coltro si sono negate, salvo poi intervenire dopo nella discussione su Facebook». Altro passaggio criticato è stato l’intervento del capogruppo della Lega Nord Stefano Deligios, che ha definito come “buco di 1.050.000€ all’anno” il contributo alla Fondazione (che è una spesa, al pari di altri servizi finanziati dal Comune, ma non un buco) e ha sottolineato il costo pro capite quantificandolo in 2500 euro. Un commento che non è piaciuto ai genitori: «Ci ha infastidito che venga indicato come una perdita, “un buco”: questa discussione ci è sembrata lesiva della professionalità degli insegnanti e della qualità che garantiscono e che noi, anche oggi, confermiamo perchè teniamo al lavoro che fanno con i nostri figli».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 17 Febbraio 2017
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