Al Giuditta Pasta con i Trenincorsa e Luca Klobas

Appuntamento per venerdì 3 e sabato 4 marzo con due appuntamenti da non perdere

Musica Generica

Due gli appuntamenti del fine settimana al Teatro Giuditta Pasta di Saronno. Venerdì 3 marzo saranno in scena i Trenincorsa, con un concerto folk in cui presenteranno il nuovo album “Barba e capelli”. Sabato 4 serata dedicata invece alle risate con Luca Klobas e il suo Ratko, che ironizza sull’integrazione italiana.

Teatro Giuditta Pasta (Saronno – VA)
Venerdì 3 marzo | ore 21.00
Trenincorsa in:
BARBA E CAPELLI

La band capeggiata da Matteo Crassini sarà in scena con i brani dell’ultimo album “Barba e capelli”.  Il punto di partenza è e rimarrà sempre la musica folk, ma nel giro di breve tempo, anche altri generi e sonorità sono diventati inseparabili fonti di ispirazione. Un caleidoscopio musicale intrecciato intorno a due capisaldi imprescindibili. Il primo concerne la musica, nella sua dimensione tradizionale e popolare in tutte le sue derivazioni. Il secondo riguarda un originale bilinguismo che vede la convivenza della lingua italiana con il dialetto lombardo, il riferimento culturale predominante dei Trenincorsa. Sul palco Matteo Carassini: voce e chitarra, Giovanni Bruno: fisarmonica, Claudio Noseda: chitarra, Ilario Longhi: basso, Fabio Ferrari: percussioni, Giuseppe Gigliola: batteria, Simone Iovenitti: tastiere.

Biglietti: intero € 15 | ridotto over70 € 12 | ridotto gruppi organizzati € 12 | ridotto under26 € 12

Sabato 4 marzo, alle 21, appuntamento con Luca Klobas in “Visti da Est – vizi e virtù dell’Italia che cambia” di Federico Andreotti e Luca Klobas.

Canotta bianca, gilet, catena d’oro. Corpo dinoccolato e faccia da schiaffi con parlantina dall’inflessione balcanica, che subito ispira un mix di simpatia e di diffidenza. Si chiama Ratko, è rom ed «è arrivato in Italia per rubare di tutto, tranne che il lavoro». Chi segue Zelig lo conosce bene. Ma ora la divertente canaglia inventata da Luca Klobas diventa protagonista di uno spettacolo teatrale, Visti da Est. “È rom – racconta Klobas, che ha scritto i testi a quattro mani con Federico Andreotti, anche regista – perché nessuno conosce bene questo popolo e i suoi problemi. Dà fastidio perché non si sa bene come collocarlo, non ha uno Stato, ma è molto compatto, sopravvissuto anche all’Olocausto, nonostante l’oltre mezzo milione di vittime deportate nei campi di concentramento nazisti. Per non parlar del fatto che pochissimi conoscono l’origine rom di alcuni celebri personaggi, da Madre Teresa di Calcutta al calciatore Ibrahimovic”.

Sotto la lente d’ingrandimento della satira, del paradosso e del nonsense, Klobas va a stigmatizzare vizi e virtù di un Belpaese, ormai multietnico ma ancora poco incline all’accoglienza, visto attraverso lo sguardo ironico di uno straniero alle prese con un’integrazione a dir poco contraddittoria, dove «ti danno il permesso di soggiorno solo se hai un contratto di lavoro, ma il contratto te lo fanno solo se hai il permesso di soggiorno». Si parla di immigrazione, razzismo e integrazione, di luoghi comuni sui rom che non vogliono lavorare e vengono in Italia a rubare, «ma di questi ultimi – conclude Klobas – sono particolarmente fiero perché vuol dire che si sono integrati bene, come direbbe Ratko. Siamo pronti a dar fuoco a un campo nomadi per il furto di un salame e poi beatifichiamo Valentino Rossi che ha rubato al fisco 50 milioni di euro. Non bisogna criminalizzare un’intera etnia se è il singolo a commettere reato». Forse la Lega storcerà il naso, ma tanto per Ratko sono solo omini verdi come marziani.

Biglietti: intero € 25 | ridotto over70 € 22 | ridotto gruppi organizzati € 20 | ridotto under26 € 15

Per informazioni e contatti http://www.teatrogiudittapasta.it/

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Pubblicato il 27 Febbraio 2017
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