Anosike regge l’urto, Kangur in caduta libera
Il pivot è il migliore in campo per Caja, che lo ha rigenerato. Altra prova apatica del lungo estone, ma è tutta la panchina biancorossa a deragliare
JOHNSON 5,5 – Non può arrivare alla sufficienza. Troppo grave il blackout in attacco della prima metà di gara: zero punti, tanti tiri sbilenchi come non gli avevamo mai visto fare. Protagonista principale della rimonta nel terzo periodo, ma appunto un quarto di gara “da Johnson” è troppo poco, nonostante in difesa si dia da fare.
ANOSIKE 7 (IL MIGLIORE) – La cura-Caja continua a funzionare: il pivot chiude l’area (per quanto può), fa da terminale d’attacco (per quanto può), è un fattore positivo a rimbalzo (lì può tutto). Visto chi aveva di fronte, il suo “13+10” vale oro, e senza qualche fallo assassino il suo contributo sarebbe potute essere ancora maggiore.
MAYNOR 6,5 – Mentre Johnson sta “bucando” la partita in attacco ma regge in retroguardia, Eric fa l’esatto contrario. Ordinato e incisivo palla in mano, fino a quando il fiato e le gambe non gli fanno perdere lucidità, non tiene mai l’uomo nella propria metà campo. E non sempre la zona di Caja, a protezione, può fare miracoli. Un solo peccato mortale: aver sbagliato malamente il pallone del sorpasso. Nel complesso però Maynor gioca un’altra partita di discreto spessore: contro avversari meno scafati, talentuosi ed atletici potrà fare sempre meglio.
AVRAMOVIC 5 – Esame fallito all’università dell’Eurolega. Il giovane esterno serbo casca in pieno nei trappoloni che gli tende Repesa: abbocca quando vede spazio davanti a sé e deraglia in entrata contro i lunghi, si prende due triple piedi per terra e le manda sul ferro. Per non parlare della regia, dove deve assolutamente crescere. Fuori Maynor e dentro lui, Varese non ha più idee.
PELLE 5,5 – Nel finale di partita risale un po’ la china con qualche bella giocata che gli permette anche di chiudere in doppia cifra. Ma di arrosto, sotto al fumo, ce n’è pochino: è in campo quando Varese prende gli sberloni, un po’ come tutti gli uomini della panchina.
CAVALIERO 5,5 – Stesso discorso fatto per Pelle: non fa malissimo, preso singolarmente (infila due triple, prova a difendere con ardore), ma alla fine il plus/minus dice -26. Solo un giocatore fa peggio: continuate a leggere qui sotto.
KANGUR 4,5 (IL PEGGIORE) – Ha dell’incredibile il crollo accusato da Kangur. Colonna portante della squadra negli ultimi mesi dell’anno scorso, salvatore della patria a inizio stagione con le triple sulla sirena contro Villeurbanne e Brindisi, poi quasi sempre fattore negativo. In attacco non prova nemmeno più a tirare e quando lo fa, una sola volta, sbaglia da zero metri. Dall’altra parte del campo mette chili ed esperienza, ma attorno a lui nulla gira per il verso giusto. Come per Cavaliero, segnaliamo il plus/minus: -27. Roba mai vista.
FERRERO 6,5 – Due falli assassini nei primi minuti di gara ne determinano il panchinamento rapido. Al rientro però è il solito Ferrero: quello che sporca i passaggi degli avversari, che va sempre e comunque a rimbalzo, che non ha paura a mettere il corpo contro gente grossa o veloce il doppio di lui.
EYENGA 6 – Pasticci e cose belle, dovute più alla forza fisica che a scelte sensate, però Varese non può fare a meno di lui sui due lati del campo. Chiude da top scorer pur con percentuali così così, merita un applauso per i cinque assist smazzati: segno che il lavoro di Caja continua a funzionare anche sul suo modo di giocare.
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