Bando autovelox, polemica tra Longhin e Tamborini

L'opposizione contesta il provvedimento, il consigliere delegato risponde

Il nuovo Consiglio Provinciale

Una lettera del capogruppo leghista in Provincia, Giuseppe Longhin, entra nel merito dell’appalto autovelox, gli risponde il consigliere delegato della Provincia Davide Tamborini.

LONGHIN

“Siamo stati trattati come utili idioti, noi e i cittadini della Provincia di Varese.
Il bando per l’installazione dei Tutor sulle strade provinciale, che ricordo prevedeva 11 anni di contratto, 44 milioni di spesa, 250mila multe per il primo anno vale a dire 700 multe al giorno, una ogni km di strada provinciale, non è stato sospeso perché Longhin ha presentato una interrogazione a novembre sollevando perplessità discusse in consiglio provinciale a dicembre o perché il consigliere Riganti ha richiesto a fine gennaio una conferenza capigruppo ad hoc per avere dei chiarimenti che ha generato il comunicato stampa a firme congiunte dove si diceva che l’amministrazione viste le criticità della minoranza avrebbe preso 3 mesi di tempo per valutare la veridicità di dette criticità…è stato sospeso, e lo abbiamo scoperto dopo che la consigliera Marinella Colombo ha effettuato un accesso agli atti, perché ben 5 aziende, 4 con una semplice raccomandata indirizzata all’amministrazione e una con un ricorso al TAR che addirittura ha inviato il tutto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, hanno posto seri dubbi sulla correttezza del bando e presumendo gravi reati come abuso d’ufficio, turbativa d’asta e danno erariale.

Ora, noi siamo garantisti e attenderemo la sentenza del TAR il 9 marzo, ma certo è che mi tocca sottolineare, per l’ennesima volta, che questa Provincia è amministrata per delibere presidenziali e senza coinvolgere i consiglieri nemmeno per un atto così importante, 44 milioni di euro, che ora rischia di mettere, in caso di sentenza negativa, in dissesto la Provincia.

1.La procedura di individuazione del progetto di finanza non poteva essere attuata senza una preventiva delibera del consiglio provinciale che ne programmasse la sua attuazione nel bilancio 2016 in quanto sia il testo unico 267 del 2000(art.42) sia la legge finanziaria ne prevede la programmazione ai fini della quantificazione della spesa

2.La procedura di cui sopra è stata dichiarata di pubblico interesse dal Presidente della provincia senza un’autorizzazione del consiglio assumendo un impegno di 44 milioni per 11 anni con delibera 135 del 26.10.2016 a sua firma e competenza

3.Dalle comunicazioni effettuate dalle ditte si ricava, senza ombra di dubbio, che l’appalto è quello di fornitura e servizi e non di lavori per cui risulta applicata una normativa che favorisce la ditta Safety 21 a scapito delle altre

4.Risulta chiaramente che la ditta Kria srl , presentando un ricorso al TAR, avrà buone ragioni per vincere il ricorso in considerazioni degli eccessi di potere da parte della provincia che ha applicato una normativa errata

5.Non si è mai visto che il TAR invia, quale notizia di reato, l’ordinanza e gli atti alla procura della repubblica e alla procura della corte dei conti
Il tutto è dovuto alla delibera di Vincenzi di dichiarazione di pubblico interesse che ha messo in moto il dirigente Caverzasi a predisporre il bando d’appalto.
Ora la ditta Safety potrà richiedere danni per il mancato guadagno come anche le altre ditte che vi hanno partecipato.
Il mancato guadagno sarà valutato in altri giudizi con gravi danni per l’ente provincia.

TAMBORINI

«Rispondo a mezzo stampa alle affermazioni del Capogruppo della Lega Nord Giuseppe Longhin sul bando autovelox, nonostante le giuste decisioni in merito alla sospensione siano state prese all’unanimità da tutti i capigruppo, Lega Nord compresa – ha dichiarato il consigliere provinciale alla Viabilità Davide Tamborini  Mi spiace constatare come per Longhin la tentazione di fare della politica sempre e solo un teatrino sia più forte delle responsabilità istituzionali per le quali è stato eletto. Detto questo, il bando in questione è stato sospeso ben prima dei termini fissati e quindi non vi sono diritti da rivendicare da parte delle aziende, che inizialmente hanno mostrato interesse. Non esiste inoltre alcuna possibilità che venga chiesta la restituzione delle spese, poiché Provincia di Varese non ha commissionato alcun progetto».

Chiarito questo e seguendo l’ordine delle contestazioni fatte dal Consigliere Longhin si precisa inoltre:

Non è stato fatto alcun impegno di spesa, poiché i 44 milioni i cui fa riferimento Longhin altro non sono che il valore stimato dell’investimento da realizzare da parte del soggetto vincitore negli 11 anni e che si sarebbe autofinanziato con le contravvenzioni da accertare su tutto il territorio per tutta la durata prevista dal Bando. Provincia di Varese non ha e non avrebbe impegnato nemmeno un euro, ma soltanto incassato la quota di propria spettanza delle sanzioni.

E’ vero che esiste un ricorso al Tar, ma è anche vero che il tar dopo aver analizzato il fascicolo ha respinto la richiesta di sospensione del Bando.

Provincia di Varese non dovrà far fronte ad alcuna richiesta danni e non vi è stata alcuna turbativa d’asta tanto che lo stesso Presidente del Tar non ha ipotizzato nulla di tutto questo. Non solo, ma nel momento in cui il Tar ha deciso non era ancora a conoscenza del fatto che Provincia di Varese aveva già sospeso il Bando. E ancora: non vi si può neppure rintracciare un eventuale danno erariale dal momento che non c’è stata alcuna aggiudicazione.

Infine gli Atti. Il Presidente del Tar ha trasmesso il fascicolo inerente il ricorso a Procura della Repubblica e alla Corte dei conti, ma non prospetta alcuna ipotesi di reato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Febbraio 2017
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