Quel che resta dell’amata Dc

Lo spunto è il libro "Mons.Paquale Macchi - Per una biografia spirituale” curato da Adriano Caprioli e Luciano Vaccaro

andreotti

Prestigiosi rappresentanti del clero varesino e apprezzati personaggi della cultura cattolica hanno contribuito alla realizzazione del volume “Mons.Paquale Macchi – Per una biografia spirituale” la cui edizione è stata curata da Adriano Caprioli e Luciano Vaccaro che hanno pure concorso con le loro testimonianze alla costruzione della biografia spirituale del più grande riferimento contemporaneo della Chiesa varesina.

Don Adriano è vescovo, Luciano è un grande manager della cultura, già in tempi pionieristici essi insieme hanno portato nell’orbita sovranazionale un centro di studi e di incontri come quello di Gazzada. La loro eredità è stata raccolta e sviluppata. A fine marzo la presentazione del libro dedicato a mons. Macchi sarà un festoso ritorno al passato concepito però anche come un altro solidissimo pilastro dell’ imponente edificio di spiritualità che è diventato il centro di Gazzada.

IL FEUDO DEL MOLINA
Mi ero proposto di dare solo la notizia della grande iniziativa delle avanguardie del nostro cattolicesimo, poi mettendomi al computer ho visto la foto del politico, in qualche misura ex scudocrociato, che essendo al centro della disputa sui poteri di chi amministra la Fondazione Molina si è già visto dirottare dalla cattedra dietro la lavagna in castigo per poi ritornare in sella da dove è stato regolarmente di nuovo disarcionato. Questo avanti-indré mi ha fatto pensare al declino qui a casa nostra dei cristiani in politica, passati da un’età dell’oro alle odierne scarp del tennis, malinconicamente anni fa cantateci da Enzo Jannacci.

La crisi che non ha risparmiato tutta la politica nazionale è sicuramente alla base del tracollo anche degli schieramenti che si facevano carico della difesa del più antico e immenso patrimonio spirituale e culturale dell’Occidente, appunto il cristianesimo.
A Varese ho conosciuto i cattolici militanti in politica nel 1963: belle persone che potevano contare anche sull’appoggio di realtà molto attive in ambiti sociali e culturali, anche piccole, ma formidabili nella loro azione. Erano molto vicine alla Chiesa e vi militavano cittadini che offrivano il loro servizio al progresso della collettività intera , in alcune situazioni senza lasciarsi condizionare da pregiudizi politici avendo essi come unico scopo il progresso della intera comunità.Per esempio nel campo della sanità cattolici e Sinistra sono stati un modello ineguagliato di onestà ed efficienza amministrative.Ma erano anni in cui le Regioni non erano ancora riuscite a riabilitare Governo e Parlamento e la politica locale era ancora una espressione
di grande sensibilità e come tale traguardo ambito da chi la “faceva”.

I TRE MOSCHIETTERI
Ci fu una serie di democristiani attivi e capaci, un elenco il loro lungo e davvero nobile, ricordo solo alcuni leader storici come Ossola, Zamberletti, Galli e Marchetti. L’ambizione di chi voleva fare politica accostandosi alla grande mamma DC negli Anni 70 dovette fare i conti con l’arrivo e l’affermazione dei ciellini come portabandiera di valori ricordati e riaffermati come grande attualità da don Giussani. Il partito sembrò più confessionale, nel contempo si era avviata la diaspora che avrebbe visto ex democristiani approdare in altre aree politiche che avevano una qualche affinità ma un maggior tasso di laicità
Il fenomeno Lega non avrebbe attratto esponenti di rilievo della galassia cattolica, ma ci furono dialogo e alleanze per conquistare assieme il potere. A Roma e a Milano.

L’ERA CIELLE
Che cosa resta oggi dell’antico amore per la Dc e della militanza ufficiale ciellina in politica? I fans di don Giussani, grande sacerdote amato dai papi, si sono ritirati dall’agone politico dopo aver collezionato imperdonabili errori di valutazione relativi alla loro leadership interna,ma hanno lasciato un buon ricordo qui a Varese grazie alla cristallinità
della loro azione iniziale, conclusasi con Gibilisco sindaco.
Negli anni dei disastri della sanità formigoniana spesso a danno di Varese il piccolo gruppo di CL che ci rappresentava a Milano fu estraneo al massacro dell’ospedale di Circolo. Forza Italia accolse alcuni migranti democristiani tra i quali sarebbero poi emersi gli uomini della sinistra dell’ex partitone. Oggi nella giunta Pd di Varese ne troviamo uno, Molinari, mentre alcuni hanno raggiunto anche la carica di sindaco in ambito provinciale.

ADAMOLI UFFICIALE GENTILUOMO
Nei partiti che hanno accolto i naufraghi della grande balena bianca che ci ha evitato dopo la guerra le dolcezze di un dominio stalinista, con il tempo è scomparso il riferimento al cristianesimo. Credo che l’ultimo gruppo sia stato quello dell’UDC, dove la C sottolineava appunto che si guardava sempre al cristianesimo. Più che partito l’UDC oggi è …andato, almeno a Varese dove regge invece alla grande Giuseppe Adamoli un ex DC di origine controllata che fece una bellissima carriera in Regione dove però il fenomeno Mani Pulite pensò bene di arrestarlo nonostante i dubbi di un pm.
Rilasciato con le scuse, Adamoli continuò la sua azione politica ma solo a livello culturale. Oggi in questo ruolo il grande Giuseppe è un importante riferimento per il Pd. E anche per la storia della Democrazia Cristiana varesina che qualche pagina meno nobile può averla vissuta, ma che si affacciò alla ribalta dell’Italia libera e democratica avendo alle spalle anche attivi e significativi apporti dati alla Resistenza. Nella lotta antifascista non mancò infatti un clero coraggioso, sarebbe stato scuola di vita per molti cittadini: nella vicende della Repubblica e della Chiesa il nostro clero ebbe modo di onorare il Cristianesimo e la sua città. Come ha fatto don Pasquale Macchi.

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Pubblicato il 25 Febbraio 2017
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