La comunità islamica allontanata: “Una doccia fredda, avevamo in programma un incontro”

L'imam Djellil Ayed inizialmente pensava ad un semplice cambio di lucchetto. "Con il sindaco avevamo avuto un incontro cordiale, dovevamo rivederci"

Ramadan 2016 Gallarate

A poche ore dalla “cacciata” dal terreno comunale di via Pacinotti, l’imam Djellil Ayed parla con pacatezza e ricostruisce i passaggi degli ultimi mesi di confronto con l’amministrazione. «Per noi è una cosa inaspettata, tanto che oggi pomeriggio abbiamo pensato ad un disguido. Cercheremo di capire in cosa siamo venuti meno».

«Sono un po’ perplesso di fronte a quanto è accaduto» spiega l’imam. «Il presidente dell’associazione Abdul Jabbar è stato chiamato al telefono mentre era al lavoro, dagli uffici del Comune, per la consegna della chiave del lucchetto nuovo, che sostituiva quello rotto e che avevamo segnalato. Dagli uffici ci hanno detto che avrebbero cambiato la serratura. Abbiamo pensato in buona fede ad un semplice cambio di lucchetto: questo ho spiegato anche ai fedeli oggi pomeriggio, pensando ad una incomprensione nostra». E in effetti anche altre persone presenti al momento della preghiera confermano che il deflusso dei fedeli è avvenuto in modo molto tranquillo e senza alcuna tensione.

Diversa è invece la ricostruzione del sindaco Andrea Cassani. Che solleva una questione di procedura legale (il rinnovo della delibera del 2012) ma parla anche di impegni non rispettati, compreso un (non chiarissimo) impegno della comunità a farsi parte attiva nel garantire il decoro dei rioni e fuori dai negozi “etnici”.
L’imam Djellil Ayed ascolta la ricostruzione del sindaco, la “doccia fredda” sulla vicenda: «Noi non abbiamo fatto nulla che ci possa essere rimproverata, credo. Il primo incontro con il sindaco è stato molto positivo e cordiale: eravamo rimasti che dovevamo risentirci a metà gennaio, dopo le feste: abbiamo ritardato di alcuni giorni, la domanda è stata protocollata questo lunedì e avevamo appuntamento per lunedì 15 marzo, per riprendere il discorso. Per noi è una doccia fredda: a questo punto vogliamo capire in che cosa siamo venuti meno».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 17 Febbraio 2017
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