La pittura poetica di Annibale Vanetti allo Spazio Farioli

L'associazione culturale presenta una serie di lavori ispirati al mare e all’atroce realtà di un momento storico drammatico come quello dell’emigrazione. L'iniziativa rientra nel programma di Filosofarti

Arte - Mostre

Dal 18 febbraio al 5 marzo 2017 l’Associazione Culturale Spazio Arte Carlo Farioli presenta la mostra “Inverni del mare”di Annibale Vanetti, che rientra nel ricco programma dell’edizione 2017 del Festival Filosofarti, dedicata al tema “Pandora – nuovi vizi, nuove virtù”.

La mostra “Inverni del mare”, presenta una serie di lavori ispirati al mare e all’atroce realtà di un momento storico drammatico come quello dell’emigrazione.

Una transumanza che spesso “annega” speranze e sogni. Vanetti dipinge il mare con toni freddi e opachi, velati da una penombra quasi palpabile. Sullo sfondo un orizzonte timido e pallido separa, come un taglio, l’acqua dal cielo. Il cielo, unico testimone del tramonto di un viaggio incompiuto, guarda inerme, tra l’eco di voci disperse e vite spezzate, il mare tomba di un doloroso navigare. Colori freddi cancellano le stagioni: qui è solo inverno, buio e silenzio.

L’oscurità delle acque, di tanto intanto, si interrompe per lasciar intravedere spiragli di chiarori. Non sono i raggi del sole, non c’è alba in questi giorni. Sono ciò che rimane della speranza di una vita migliore…. Scrive in catalogo Antonio Maria Pecchini: …. una luce abbacinante fatta da grumi di materia …. Solo un giorno, insieme sapremo se ancora per molto protremo rivedere il continuo ricambio dell’onda…”.

La mostra, che si compone di oltre 30 lavori dal piccolo al grande formato ed è accompagnata da una presentazione in poesia di Antonio Maria Pecchini., è accompagnata da un catalogo con le opere esposte.

Il mare è lì davanti, immobile
da sud ad est, da nord ad ovest
e in quel mondo indefinito navigano correnti
dove a volte, nel centro, senza troppi segreti
si inabissano sogni, desideri, proponimenti.

E’ il mare di mezzo, umido di luce,
ogni istante dell’ieri dice del ricordo,
della nostalgia, del desiderio di una propria terra
tra le tante che ad anello lo circondano
e l’occhio dilaga lungo il vasto spazio
nell’infinito di cielo e mare portandosi appresso
echi di lontane rive e di tanti altri
fuggitivi passi. L’eterno è lì, sembrano dire
le immagini accampate sopra cavalletti, sui muri
con la loro liquida fissità cromatica, duri nell’ombra
e nella luce che lì vi converge, tra segni condivisi
storie, altrettanti volti emersi; la provvisorietà delle rive
ancora in ombra, l’indistinto paesaggio si affaccia
su precarie sponde e una luce, abbacinante
tra grumi di materia insegue l’intensità dell’ocra,
il chiarore del crepuscolo, mentre l’ombra nera
d’una terra bruciata trova il buio dell’imminente notte.

Il mare è sempre lì, davanti, immobile
senza alcuna trasparenza, lontano da ogni naturalismo
immerso nella sua stessa opacità, perfetta immagine,
in verità, d’una stagione d’inverno dai toni freddi, oscuri
riflesso opaco d’una stagione in penombra, sorda alla luce.

Un filo nero, vago, ricopre l’uniformità delle tavole
le taglia al centro, muta l’orizzonte
in una innaturalità tutta visiva, sommerge antiche
tracce di un doloroso navigare nel continuo
incresparsi dell’onda dove solo la luce è nemica.
Mare nostrum, prigioniero del suo stesso pantano
eco profonda di mille voci disperse
che nell’andare e venire del breve viaggio
compone linearità visive capaci di circoscrivere
se stesse dentro un orizzonte di terra e ghiaccio
Solo un giorno, insieme sapremo
se ancora per molto tempo potremo rivedere
il continuo ricambio dell’onda.

Di questo e d’altro ci dicono le tavole pitte di Annibale Vanetti, risultato evidente di uno sguardo capace di vedere e pensare insieme. La capacità di sottrarre luce dalle tele mostra una pittura in grado d’essere memoria colore e, allo stesso tempo, testimonianza dell’innaturalità del presente, della sua drammaticità.

Il paesaggio trasforma la visione in una metamorfosi continua del reale, diventa accadimento, momento ben definito di un continuo presente. E’ una dimensione visiva tutta mentale in grado di testimoniarci, anche attraverso l’opacità dei colori, una lucida e appagante analisi della contemporaneità.

ANNIBALE VANETTI
INVERNI DEL MARE –Spazio Arte Carlo Farioli
Via S. Pellico, 15 Busto Arsizio (Va)
Per informazioni 338 4957878
18 febbraio – 5 marzo 2017
Inaugurazione: sabato 18 febbraio ore 18.30
con letture poetiche a cura di Antonio Zanoletti
Orari: dal giovedì al sabato 16.30-19.00; domenica 10.30-12.00/16.30-19.00
T. 388 4957878 il sito

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Pubblicato il 17 Febbraio 2017
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