Marco Castoldi per Arnate: “Prima dei progetti serve l’ascolto dei quartieri”

Attivo dalle origini dell'associazione Buon Vicinato, vuole portare lo stesso approccio all'interno delle consulte. "Che non devono essere solo un ufficio reclami, ma valorizzare i quartieri"

Marco Castoldi

«Gallaratese dalla nascita, arnatese da sempre», Marco Castoldi – 41 anni, impiegato in un’azienda privata di servizi informatici – si candida per la Consulta rionale Arnate-Madonna in Campagna.

Castoldi si candida in continuità con l’impegno con l’associazione Buon Vicinato, che è nata nel “villaggio di via Padova” e poi nel tempo ha rafforzato il legame con l’intero quartiere di Arnate, con diverse iniziative di pressione sull’amministrazione e di promozione sociale in contatto con altre realtà del quartiere (come l’oratorio) e della città (come le reti sociali attivate negli ultimi anni). «Per noi è abbastanza chiaro l’obbiettivo: vogliamo concretizzare quando abbiamo portato avanti in questi anni con il Buon Vicinato, dare una mano a risolvere i problemi segnalati dai cittadini, sviluppare idee e progetti per i quartieri. La consulta non deve essere solo un ufficio reclami, in un contesto di rione deve puntare a valorizzare la realtà del quartiere e sostenere iniziative che si stanno sviluppando».

Qui troverete man  mano tutte le interviste ai candidati alle consulte

«È positivo che con le Consulte si dia la possibilità ad un cittadino non schierato politicamente di entrare in qualche modo nelle istituzioni: chi meglio di un residente può conoscere le necessità del quartiere? A partire dalle piccole cose, che sono sotto gli occhi di tutti ma che possono sfuggire alla macchina comunale. La cosa più importante di tutte è che la gente già  in questa fase partecipi. Quanto alle proposte, credo che si debba partire dall’ascolto del quartiere, delle esigenze e di quello che già esiste e si muove».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 21 Febbraio 2017
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