Milano è troppo forte per un’Openjobmetis volenterosa

La capolista passa a Masnago 82-98. Varese ci prova nel terzo periodo quando risale fino alla parità, ma l'Olimpia sfrutta la panchina e i tiratori e chiude senza problemi

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Perdere un derby fa sempre male, e il ko interno della Openjobmetis contro Milano, nel posticipo della 18a giornata, non fa eccezione. L’EA7 passa 82-98, ma sarebbe sbagliato pensare a una passeggiata da parte dei campioni d’Italia: il lato positivo, in casa Varese, della serata c’è, perché la squadra di Caja conferma i progressi visti di recente che hanno fruttato la vittoria di Caserta. Questa Olimpia, se gioca così, però è oggettivamente troppo forte: la squadra di Repesa tira con il 70% da 2, con il 50% dall’arco e soprattutto ha una panchina lunghissima. Dal “pino” si alzano i vari Dragic (19), Pascolo (16), Fontecchio (3 su 4 da 3): armi che Varese non ha e non si può nemmeno permettere. E se il quintetto, pur tra alti e bassi regge, sono proprio i ricambi di Caja che non riescono a incidere.

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Openjobmetis – Ea7 Milano 82-98 4 di 30

Tra i titolari il migliore è, probabilmente, ancora Anosike che con il cambio di allenatore ha trovato continuità; purtroppo però Maynor e Johnson vanno a corrente alternata, con il primo che fatica troppo in difesa e il secondo che resta a quota zero per metà gara. Non è un caso se quando Nique trova un po’ di mira in attacco la squadra riesce a risalire. Con Eyenga e Ferrero “soliti”, preoccupa però l’involuzione di Avramovic e soprattutto l’apatia sempre più acuta di Kristjan Kangur; l’estone delude, ha sempre meno spazio e continua a giocare male. Un lusso che Varese rischia di pagare caro, contando anche l’assenza prolungata di Campani.

La Openjobmetis resta penultima, perché Pesaro batte Cantù ma Cremona si fa del male da sola, perdendo a Caserta dopo aver dilapidato un vantaggio consistente. La sofferenza dunque continua, ma questa era una circostanza già messa nel conto; domenica prossima si va a Brindisi, su un campo sempre arduo ma che negli ultimi anni ha regalato qualche soddisfazione. Questa Varese, secondo noi, ce la può fare, a patto di non calare mai di una virgola intensità e concentrazione. Vale per la prossima partita ma anche per tutte quelle seguenti: ce la faranno i nostri eroi?

COLPO D’OCCHIO

C’è davvero il grande pubblico a Masnago per un derby sempre attesissimo. La presentazione all’americana (palazzetto buio, proiezione di immagini storiche sul parquet, inno di Mameli affidato a una cantante) strappa applausi convinti al pubblico, anche a quello meno legato al “contorno”. Coccolato anche Mimmo Morena, tornato dopo qualche anno al palazzetto su invito di alcuni amici varesini: per lui anche uno striscione firmato da VareseFansBasket.

PALLA A DUE

Repesa tiene fuori Simon, che ha un problema alla schiena, e Cinciarini con la febbre; squadra con due buchi anche per Caja: all’assenza di Campani si aggiunge quella di Bulleri, ex di turno. L’unico italiano tra i dieci partenti è Ferrero, scelto un’altra volta al posto di Kangur; Milano inizia con McLean e Macvan sotto i tabelloni.

LA PARTITA

L’avvio di Varese è incoraggiante: Maynor guida con giudizio l’attacco, la squadra si affida ad Anosike ed Eyenga e guadagna anche qualche punto di vantaggio, pur perdendo Ferrero subito con due falli. Dall’altra parte fa peggio Raduljica, tre penalità in 4′, ma Milano prende la rincorsa e sorpassa prima della sirena (21-25).
Il secondo periodo è durissimo per la Openjobmetis: l’Olimpia prosegue nel bombardamento dall’arco (a un certo punto è 7/11 da 3) con ben sei uomini a segno dall’arco a metà gara. Varese deve affidarsi a Maynor per l’attacco ma il play in difesa è un buco nero; Johnson è il contrario, si spende in retroguardia ma chiude senza punti e con tanti tiri sbilenchi. Alla pausa il derby pare deciso (40-54) anche perché Varese gioca male l’ultimo pallone (tripla sbagliata di Maynor) e Pascolo la punisce in contropiede.

Dopo la pausa però, Caja spreme dai suoi tutto quel che può. Nell’unico momento in cui Milano balbetta al tiro, la Openjobmetis ritrova colore anche perché Johnson finalmente mette punti, comprese due triple importanti. La prima, in faccia a Fontecchio, è il segnale che Varese è viva, la seconda, qualche minuto dopo, vale addirittura il pareggio (61-61). Maynor però forza l’attacco successivo, quello del possibile sorpasso, e da quel momento Varese si blocca: un antisportivo velenoso a Ferrero permette a Milano di aprire un divario che alla pausa dice 64-73.

IL FINALE

Il parziale pro-EA7 prosegue dopo l’ultimo intervallo e arriva fino al 3-22, chiudendo di fatto i conti. Varese, un’altra volta, cerca di riaggrapparsi alla gara: Anosike prima, Pelle poi, riducono un po’ il divario, Eyenga trova qualche punto in mezzo ad alcuni errori, ma Macvan e soci non si fanno più riavvicinare nemmeno per la statistica. Per Milano è il 100° derby vinto, per Varese è una sconfitta onorevole che dovrà essere un punto di ripartenza, perché la classifica è sempre brutta.

OPENJOBMETIS VARESE – EA7 MILANO 82-98 (21-25, 40-54; 64-73)

OPENJOBMETIS: Maynor 15 (4-5, 2-7), Johnson 13 (0-3, 3-10), Eyenga 16 (5-11, 1-1), Ferrero 5 (1-2, 1-2), Anosike 13 (4-6); Avramovic 2 (0-4, 0-2), Pelle 12 (3-7), Cavaliero 6 (0-1, 2-2), Kangur (0-1). Ne: Rossi, Lo Biondo, Canavesi. All. Caja.
EA7: Hickman 12 (2-2, 2-5), Kalnietis 13 (1-1, 3-6), Sanders 8 (1-1, 2-3), McLean 4 (1-2), Macvan 15 (3-5, 3-6); Fontecchio 9 (3-4 da 3), Raduljica 2 (1-2), Dragic 19 (7-8, 1-4), Pascolo 16 (7-9), Abbass (0-2, 0-1). Ne: Vecerina, Cerella. All. Repesa.
ARBITRI: Seghetti, Martolini, Caiazza.
NOTE. Da 2: V 17-40, M 23-33. Da 3: V 9-24, M 14-28. Tl: V 21-28, M 10-15. Rimbalzi: V 31 (14 off., Anosike 10), M 35 (8 off., Macvan 9). Assist: V 17 (Eyenga 5), M 28 (Kalnietis 9). Perse: V 15 (Johnson 4), M 19 (Kalnietis 6). Recuperate V 7 (Johnson 2), M 6 (Macvan, Sander 2). Usc, 5 falli: Fontecchio. F. antisportivo: McLean, Ferrero, Maynor. F. tecnico: Anosike, Repesa. Spettatori: 4.076. Incasso: 60.115 euro.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Febbraio 2017
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