Pendolari della cocaina: in treno da Milano per incontrare il pusher albanese

Droga e sesso? I vizi degli italiani si potevano comprare a casa di un 28enne. La roba arrivava su auto con doppiofondo, dall'Olanda

carabinieri, operazione switch pendolari della cocaina

I clienti venivano in treno da Milano per incontrare il pusher albanese. Ma la musica è finita: 5 arresti, 10 denunce, 2  chili di droga olandese sequestrata e un’organizzazione di albanesi che gestiva un fiorente spaccio di cocaina tra Busto Arsizio, Castellanza e Legnano. E’ l’operazione dei carabinieri portata a termine questa mattina, con gli arresti di 5 albanesi, tutti corrieri della droga al servizio del principale organizzatore, Colai Endri, 28 anni, già arrestato durante un controllo un mese fa.

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OPERAZIONE SWITCH, I CARABINIERI ARRESTANO 5 PERSONE

L’operazione è stata seguita dal Pm Rosaria Stagnaro della procura di Busto Arsizio e dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese, (la pm ha ringraziato per la dedizione e serietà i cinque carabinieri con cui ha collaborato). Gli indagati totali sono 8 persone albanesi, uno sloveno e una romena.

Da febbraio ad agosto 2015, secondo le accuse, i pusher hanno trattato fino a 2 chili al mese di droga. Si tratta, ha spiegato il maggiore Paolo Tiadina comandante del Nucleo operativo, di personaggi con un ruolo assimilabile a “un gradino al di sopra dello spaccio al minuto”. I luoghi erano Busto Arsizio, Legnano e Castellanza.

carabinieri, operazione switch pendolari della cocaina

Il capo era Colai un 28enne albanese arrestato il mese scorso in flagranza di reato dal nucleo investigativo di Pavia. I 4 arrestati questa mattina sono i suoi intermediari.

ARRESTATO A PESCHIERA DEL GARDA, TRASPORTAVA COCAINA NELL’AUDI CON DOPPIOFONDO

Il primo agosto era stato effettuato un altro importante arresto, che va aggiunto ai cinque, a Peschiera del Garda. Un corriere sloveno che proveniva dall’Olanda era stato bloccato a bordo di un’Audi A6 con doppiofondo, dove era stipato un chilo di cocaina. L’uomo aveva realizzato un buco nel baule posteriore. Gli hanno anche trovato un bigliettino cui aveva segnato le tappe di Padova, Rimini e Bologna. Aveva 9mila euro in tasca , ma probabilmente aveva ricevuto 2mila euro per ogni chilo smerciato. In sostanza era il disturbo del viaggio. Lo sloveno ora è in carcere a Verona.

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COCAINA E SESSO PER I MILANESI, BASTAVA PRENDERE IL TRENO  E ANDARE DALL’ALBANESE DI BUSTO ARSIZIO

Il capo dell’organizzazione, il 28enne albanese, é stato anche denunciato per favoreggiamento della prostituzione perché aveva avviato una donna alla prostituzione in una casa in zona fiera a Milano. La donna però incontrava clienti anche su strada e girava i guadagni al Colai. I suoi clienti, spesso, erano anche acquirenti di cocaina. La compravano andandola a prendere a casa dell’albanese a Legnano, ma spostandosi sempre in treno per non incappare in controlli sgraditi.  Gli arrestati facevano tutti lavori saltuari, ma con precedenti specifici per droga.

carabinieri, operazione switch pendolari della cocaina

“Colai Andri aveva un ruolo principale ma non abbiamo contestato una struttura associativa – osserva il pm Stagnaro insieme al procuratore capo Gianluigi Fontana – in sostanza lui era il centro dello smercio di droga. Aveva una casa a Legnano e un altro garage che utilizzava per le sue attività”.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 09 Febbraio 2017
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Commenti

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  1. Roberto Colombo
    Scritto da Roberto Colombo

    sento dire spesso che l’immigrazione serve per pagare le pensioni e per fare i lavori che gli italiani non vogliono più fare. spaccio di droga e prostituzione però non sono attività tassate e neppure lavori per cui occorrono prestatori d’opera: nella vita reale, la teoria dell’immigrato che sostiene l’economia italiana vacilla.

    inoltre, anche se non pagavano le tasse per quelle attività, gli arrestati erano comunque fruitori di servizi.

  2. Avatar
    Scritto da Felice

    @Colombo

    Partendo dalla premessa che gli stranieri che delinquono dovrebbero essere espulsi immediatamente non cadiamo però nella banalizzazione dei lavori che non vuole fare nessuno.
    Si ricordi che se il pusher è albanese i drogati sono italianissimi e molto spesso anche figli di papà.
    E’ come le prostitute nei nostri boschi. Loro nigeriane, i clienti nostrani padri di famiglia eterosessuali che nel loro rispettabile manto di normalità inneggiano ad immorali le unioni civili per poi andare a puttane a 500m fuori casa.

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