Ragazzina chiusa nelle porte del treno, avviata indagine interna dell’azienda

Lo conferma l’assessore ai trasporto Alessandra Miglio che a giorni avrà un colloquio con l’Ad Cinzia Farisè. I lavori sulla linea e il punto sui merci e una proposta di coinvolgimento coi sindaci

Avarie

«Il gruppo di lavoro per i trasporti e la sicurezza che l’Amministrazione Comunale di Luino ha recentemente istituito, sta ragionando sui diversi aspetti, problematiche ed opportunità legate al sistema dei collegamenti. A breve il gruppo promuoverà alcune indicazioni e suggerimenti concreti; ma intanto la segnalazione di un fatto grave accaduto alla stazione di Porto Valtravaglia e le prese di posizione a livello locale e regionale, mi impongono di porre pubblicamente alcune riflessioni e formulare una proposta».

Così interviene l’assessore ai trasporti di Luino Alessandra Miglio sulla questione “sicurezza treni” dopo i primi contatti con Trenord annunciati già sabato sera, coi quali il dialogo è aperto. Nei prossimi giorni è previsto un incontro con l’amministratore delegato Cinzia Farisè per parlare dell’accaduto di venerdì scorso, quando una ragazzina è rimasta chiusa nelle porte del treno in movimento, come ha riferito il padre, Francesco Pellicini in una pubblica denuncia.

Sulla questione – conferma l’assessore – l’azienda ha aperto un’indagine interna non ancora conclusasi. Con l’Ad di Trenord varrà trattato anche il problema delle condizioni in cui versano le stazioni.

SOLIDARIETA’ ALLA FAMIGLIA – L’assessore anzitutto esprime «solidarietà con la famiglia che ha avuto questa brutta esperienza».
«Ma vorrei anche che la bambina al centro della vicenda recuperasse un’idea positiva del treno, che si facesse tutto il possibile per permetterle di risalire serenamente su un vagone, ma per ottenere questo è chiaro dovremo pensare a delle azioni efficaci e visibili di miglioramento. Diverse sono le problematiche che riguardano la linea ferroviaria di Luino, delle quali almeno una può trasformarsi in opportunità: il trasporto passeggeri, ovvero l’accessibilità a Luino e all’alto Lago Maggiore, da Malpensa, Milano e dalla Svizzera; la stazione internazionale di Luino per il 2020 può essere il portale dei collegamenti per le valli e per il lago Maggiore».

«Le questioni che l’utente del treno o chi abita o ha una attività, magari ricettiva lungo la linea sono puntuali ma emblematiche di impegni che non vengono rispettati: porte dei treni che restano aperte, climatizzazione che non funziona, segnalatori di stazione spenti costringono i passeggeri a consultarsi tra di loro per capire dove sono, treni improvvisamente soppressi per guasti al locomotore, sporcizia a bordo. Tutto ciò allontana la gente dal treno, chi deve prendere un aereo non si fida; chi deve andare a Milano per affari, privilegia ancora una volta la propria auto rispetto ad un treno sporco».

LA PROPOSTA – «Come Amministratori pubblici, e vengo alla proposta, non possiamo solo cavalcare l’ultima disgrazia o segnalazione di disagio, dobbiamo fare squadra e promuovere con un fronte comune il rispetto degli impegni assunti per il territorio: nei prossimi giorni, oltre alla sollecitazione al Sig. Prefetto, convocheremo i Sindaci dei Comuni della linea, ma anche quelli che ormai hanno solo i merci, come la linea da Sangiano a Sesto Calende, i Parlamentari e Consiglieri Regionali locali ed Assessori Regionali perché il prezzo che il territorio sta pagando e pagherà sia correlato ad un efficiente, affidabile e garantito trasporto passeggeri», dice l’assessore Miglio.

L’IMPORTANZA DEI MERCI – «Partendo dai problemi non possiamo tacere la straordinaria portata economica, gli interessi finanziari che sottendono il trasporto merci: la linea di Luino come già ampiamente documentato con i due convegni pubblici organizzati al Comune di Luino con Camera di Commercio è e sarà la linea privilegiata dal trasporto merci in quanto è pianeggiante, non attraversa grandi città come Lugano e Como e non presenta i versanti geologicamente fragili del Sempione. Luino da sempre è una cittadina orgogliosa della propria stazione internazionale, gran parte della popolazione ricorda un nonno, uno zio o anche un figlio che ha operato o lavora in ferrovia; c’è una brillante associazione che si occupa di esaltare il ruolo dei treni e della stazione con un piccolo ma emozionante museo. Negli anni ottanta Giovanni Mele ha gestito in modo straordinario, oggi quasi impensabile, diverse bellissime edizioni di “locoemozioni”, un momento di festa celebrando il trasporto pubblico e collettivo, la mobilità dolce ante litteram».

I CONTATTI CON LA SVIZZERA – «Qualche anno fa, mentre in Valle di Susa si sviluppava la lotta alla TAV, a Luino abbiamo cominciato a dialogare con la Svizzera e con RFI ai diversi livelli istituzionali, imprenditoriali e sindacali: ci siamo armati di buon senso e abbiamo chiesto di essere coinvolti e informati su quello che sarebbe accaduto con la conclusione dei lavori di ALPTRANSIT, del Nuovo Gottardo. Le più precise informazioni arrivarono dagli amici Svizzeri che con chiarezza e trasparenza stavano attuando il referendum del 1994 che iscrive nella Costituzione svizzera l’obbligo di trasferire le merci dalla strada alla ferrovia: l’iniziativa popolare venne denominata “Iniziativa delle Alpi”. Inutile dire che Luino da sola non avrebbe certamente potuto incidere sulle scelte infrastrutturali internazionali, ma qualche risultato e qualche impegno lo abbiamo ottenuto: la sistemazione della stazione e delle banchine passeggeri con sottopassaggio, pensiline, i bagni rinnovati ed un sostegno per l’ammodernamento dei locali della stazione concessi in comodato gratuito al Comune; l’impegno, poi ribadito con Provincia e Regione Lombardia di mettere in sicurezza gli ultimi due passaggio livello nel territorio comunale, quello di via San Pietro realizzando una piccola bretella alternativa e quello di via Voldomino realizzando un sottopasso in corrispondenza dell’attuale sottopassaggio pedonale in ambito ex Visnova.
L’impegno preso dagli Svizzeri è quello di equipaggiare i carri merci con speciali ruote che contengono rumori e vibrazioni, per intenderci oggi stiamo parlando dei convogli HUPAC in gran parte risanati; l’impegno di RFI, grazie anche all’interessamento del Prefetto di Varese è stato quello di migliorare le condizioni di sicurezza lungo la linea in occasione dei lavori di ammodernamento per allungare i binari di scambio e rettificare le gallerie».

REGIONE – «Alla Regione Lombardia con la quale ha ben operato la Provincia per coordinare gli accordi sulla chiusura dei passaggi a livello, e alla concessionaria Trenord, abbiamo chiesto treni passeggeri moderni e puliti, almeno una corsa veloce (con meno fermate) al giorno su Milano, migliorare la segnalazione dei treni per Luino in stazione Garibaldi e Centrale dove, dove a tutt’oggi senza consultare lo smartphone ed incrociare i numeri dei treni è praticamente impossibile capire il binario di partenza per Luino; quindi di semplificare la bigliettazione internazionale».

RFI – «Al settore ambiente di RFI e alla Regione abbiamo sollecitato la ripresa dei lavori programmati per il 2014 per installare le barriere foniche lungo le zone maggiormente sensibili della linea; al Sig. Prefetto abbiamo chiesto ed ottenuto un primo incontro sul tema della sicurezza e in questi giorni ne stiamo sollecitando un altro per capire come e cosa succede in termini di pronto intervento, chi e quando è in grado di operare in caso di problemi al trasporto di merci pericolose; l’incontro lo volgliamo perché insieme a RFI, FFSS, Comando regionale dei Vigili del Fuoco, si ragioni sulla opportunità di presidio strategico sulla sicurezza della linea di Luino, magari anche in complementarietà alla prossima realizzazione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco prevista a Luino», conclude l’assessore Miglio.

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Pubblicato il 14 Febbraio 2017
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