Riscaldamento dell’Ospedale di Cuasso: tre denunce

Indagine della Guardia di Finanza di Varese nel settore degli appalti pubblici: accertati indebiti profitti per circa 800mila euro

Cuasso al Monte: quattro denunce della Guardia di Finanza

Tre persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza nell’ambito delle indagini per l’appalto per la fornitura del riscaldamento e la riqualificazione tecnologica dell’impianto termico dell’Ospedale di Cuasso al Monte.

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Appalto affidato ad una società della provincia di Milano, per un importo complessivo di circa 5 milioni di euro, su cui i militari della Compagnia Guardia di Finanza di Gaggiolo, su delega della Procura della Repubblica di Varese, hanno effettuato un’indagine approfondita, proprio per verificare il regolare adempimento del contratto di appalto Consip.

L’indagine, nell’ambito dell’attività di controllo sul corretto impiego delle risorse pubbliche, era scaturita da alcune segnalazioni di possibili anomalie nella gestione della fornitura del calore nei locali della struttura ospedaliera.

I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Gaggiolo, per verificare il corretto assolvimento degli obblighi contrattuali da parte della società milanese, hanno dapprima acquisito presso l’Azienda Ospedaliera del Circolo – Fondazione Macchi – di Varese, la documentazione  sulla convenzione Consip stipulata tra la Fondazione e la società appaltatrice, avente come oggetto un contratto di fornitura di energia di durata quinquennale (dal 1° novembre 2009 al 31 ottobre 2014), e hanno poi provveduto ad esaminare nel dettaglio quanto riportato nella medesima convenzione.

La convenzione prevedeva infatti l’obbligo, per la società appaltatrice, di fornire all’Ospedale di Cuasso al Monte il calore e l’acqua calda sanitaria, tramite l’utilizzo degli impianti già esistenti al corrispettivo di circa 4 milioni di euro.

Con una nota integrativa alla Convezione, la società appaltatrice era stata inoltre incaricata di riqualificare l’impianto termico ospedaliero, compresa la sostituzione delle caldaie funzionanti ad olio combustibile con quelle a gasolio da riscaldamento, il tutto a fronte di un corrispettivo aggiuntivo di circa 100.000,00 euro annui, per 5 anni.   

L’analisi della documentazione acquisita e gli accertamenti hanno permesso ai militari di constatare la mancata sostituzione delle caldaie e l’assenza di un’idonea e qualificata manutenzione dell’impianto termico dell’ospedale, che avrebbe dovuto eseguire la società appaltatrice, sotto la vigilanza del dirigente responsabile della Fondazione Macchi.

Le indagini hanno consentito di calcolare l’indebito profitto conseguito dalla società appaltatrice, derivante sia dal mancato adeguamento dell’impianto sia dall’utilizzo di un combustibile meno oneroso,  quantificato in circa 800.000 euro.

L’indebito vantaggio ottenuto dalla società, determinava un danno all’Azienda Ospedaliera, la quale aveva aderito alla convenzione proprio nella prospettiva di ritrovarsi, dopo il quinquennio di contratto, con una centrale termica rimodernata e più efficace.

Al termine dell’attività d’indagine, grazie agli elementi probatori raccolti, la Guardia di Finanza Compagnia di Gaggiolo ha segnalato all’autorità giudiziaria tre persone per la violazione di cui agli artt. 110, 328, 356, 479 del Codice Penale.

L’impianto probatorio delineato dai militari consentiva all’Autorità Giudiziaria di Varese, al termine delle indagini, di rinviare a giudizio il legale rappresentante della società appaltatrice per il reato di cui all’art. 356 Codice penale (rode nelle pubbliche forniture), il responsabile tecnico amministrativo della stessa società, per il reato di cui all’art. 479 Codice penale (falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici) ed il Dirigente di I fascia della Fondazione Macchi, incaricato della gestione dell’appalto e della relativa vigilanza, per la violazione di cui all’art. 328 del Codice penale (rifiuto atti d’ufficio, omissione).

«Il corretto impiego delle risorse pubbliche può generare opportunità di investimento per il tessuto imprenditoriale – spiega una nota della Guardia di Finanza di Varese – con queste, ritorni occupazionali, maggiori entrate fiscali e redistribuzione di ricchezza. L’azione operativa del Corpo, pertanto, è finalizzata a sostenere il tessuto economico legale del paese, nonché a garantire ai cittadini livelli, nei servizi pubblici, adeguati, rispetto all’ammontare delle risorse che sono messe a disposizione per il loro finanziamento. Proprio per questo il controllo degli appalti pubblici costituisce uno dei comparti essenziali per il rilancio dell’economia».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Febbraio 2017
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