Suggestioni italiane alla Galleria Canesso

La piccola ma interessante sede espositiva luganese presenta una mostra dedicata al paesaggio italiano

Arte - Mostre

Nell’ambito della pittura antica la Galleria Canesso, con casa madre a Parigi e la piccola ma interessante sede espositiva luganese, offre sempre spunti interessanti.

Anche in questo periodo di inizio anno, e fino alla fine di febbraio, in riva al Ceresio sono esposti una serie di dipinti, ad acquerello e ad olio, dedicati in particolare al paesaggio italiano, i quali trasgrediscono anche, brevemente, alla consuetudine della galleria di esporre artisti cronologicamente collocati entro il XVIII secolo.

Il cuore dell’esposizione attualmente in corso, di fianco al Municipio, intitolata “Suggestioni italiane, vedute dal Grand Tour”, è un bellissimo paesaggio ad olio dell’artista dell’Ottocento tedesco Oswald Achenbach (1827-1905) intitolato “La baia di Napoli vista da Posillipo con figure in primo piano” (1878). Guardando l’opera non si è sorpresi di sapere che questo autore venne accolto a soli 25 anni come membro d’onore dell’Accademia di Amsterdam. Oswald, assieme al fratello Andreas, fu inoltre considerato già in vita uno dei massimi esponenti della scuola di paesaggio tedesca del XIX secolo. Altri dipinti di questo autore, noto per le sue ricerche sulla luce e sullo studio dei fenomeni atmosferici in pittura, sono presenti alla Nationalgalerie di Berlino, all’Hermitage e nelle Collezioni reali britanniche.

Il dipinto è posizionato in modo da poter essere visto bene anche dalla strada, di fronte all’ingresso della galleria, anche in orario di chiusura; tuttavia si può certo raccomandare di non avere esitazioni, perché la preziosità di certe visioni può creare pudori, mentre l’ingresso da Canesso è libero e si viene sempre accolti con grande cortesia, anche come semplici curiosi amanti della bellezza.

Non appartenente all’esposizione ma di particolare spessore è anche un olio, ben visibile nella vetrina della banca attigua, a dieci metri dalla sede espositiva luganese, su via Nassa; è un autoritratto di Guillaume Courtois, detto il Borgognone (1628-1679), un artista di valore giunto molto giovane a Roma nel 1644 assieme a due fratelli, il famoso “pittore di battaglie” Jacques ed il molto meno noto Jean-Francois. Guillaume fu uno dei migliori allievi di Pietro da Cortona ed a Roma ebbe frequentazioni artistiche di alto livello, da quella col ticinese Pier Francesco Mola, fino al legame, nella maturità, con il grande scultore e architetto napoletano Gian Lorenzo Bernini. La sua intensa e meritevole attività artistica nella Città Eterna lo rese degno di una citazione nella “Vita dei pittori, scultori e architetti” del pressoché coevo biografo perugino Lione Pascoli.

Il bell’autoritratto, esposto da Canesso ancora per pochi giorni, ritrae un uomo dall’apparente età di 25 anni, il che lascia datare l’opera appena dopo la metà del Seicento.

Galleria Canesso
Piazza Riforma, 2 Lugano
Il sito
Orari: Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18. Sabato dalle 10 alle 17

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Pubblicato il 03 Febbraio 2017
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