Un anno in orbita col Gagarin, il circolo Arci piace
Ad un anno di distanza dall'inaugurazione lo spazio di via Galvani è diventato punto di riferimento per molti giovani della zona. Molti gli appuntamenti fino a maggio e i progetti per settembre
Il circolo Arci Gagarin di via Galvani spegne la sua prima candelina e chiude positivamente il primo anno di apertura con 120 eventi tra concerti, corsi, presentazioni di libri, dibattiti.
In questo anno di lavoro sono racchiusi 3 anni di lavori per realizzare il circolo e quasi 9 anni di vita associativa con il nome 26per1. Oggi il circolo conta 1700 tesserati Arci nel 2016 e già 1136 nel 2017 con il tesseramento iniziato da un mese.
«Qui una volta c’era una fabbrica tessile – esordisce Francesco Tosi, uno dei soci fondatori del circolo insieme a Simone Grillo e Carolina Crespi (foto) – oggi c’è una realtà che è stata possibile grazie ad un insieme di di risorse nostre e un finanziamento».
Ma che anno è stato? «È stato un anno in accelerazione. Prima abbiamo aperto la parte bar e poi la sala concerti e spettacoli avviando una programmazione concerti acustici di artisti sia italiani che stranieri – racconta Francesco Tosi -. Grazie al contributo di due bandi (uno di Sea e uno di Fondazione Comunitaria del Varesotto, ndr) è stato possibile portare a termine l’insonorizzazione per un inserimento armonioso del circolo nel quartiere».
Questo primo anno di attività ha portato i ragazzi di 26per1 ad aprirsi a collaborazioni con altre realtà e gruppi. L’associazione ha condiviso la programmazione con Filosofarti e con il Baff, ad esempio, ma è stato anche possibile creare legami stretti con molti frequentatori:«In questi 200 giorni d’apertura abbiamo creato un valore non quantificabile che è l’occasione di avere un luogo di incontro fisico e non virtuale come sempre più spesso accade per i giovani. Abbiamo ridato un valore sociale al luogo di incontro» – spiega ancora Francesco Tosi.
Quest’anno il circolo chiuderà i battenti a fine maggio ma sono ancora moltissimi gli appuntamenti, a partire dalla proiezione delle partite del 6 Nazioni di rugby ai concerti agli eventi in collaborazione con Filosofarti (qui trovate il programma completo di febbraio). Per la ripresa, a settembre, ci sono già altri progetti in cantiere come quello di allestire uno spazio coworking e ampliare l’offerta lavorativa con un paio di inserimenti di soci lavoratori part-time: «Per il momento le cose vanno bene, riusciamo a rispettare il nostro business plan e a guardare avanti con relativa tranquillità» – spiegano i soci che chiedono al Comune «la creazione delle condizioni per fare in modo che questa esperienza possa continuare». E i vicini? «Nessun problema con loro: cerchiamo di fare le cose in maniera corretta».
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