Una strana denuncia al Molina, indaga la Digos

Il presidente Campiotti torna al Molina festeggiato da alcuni dipendenti, una dirigente invece è andata in questura, dopo un pomeriggio movimentato...

polizia di stato

Il giorno del rientro al Molina del presidente Christian Campiotti ha avuto un’appendice movimentata. Mentre un gruppo di dipendenti lo accoglieva con striscioni e un brindisi di festa, in un ufficio della direzione è avvenuto un episodio strano. Una donna avrebbe avuto uno scontro con alcuni dirigenti della struttura. Si tratta della responsabile dell’Internal Audit, cioè una figura nominata e assunta pro tempore, fino a maggio, dal commissario regionale Carmine Pallino e che aveva il compito di controllare i costi e i contratti per la spese del personale (ma non solo).

La professionista è corsa fuori dalla struttura nel pomeriggio ed è andata in questura, dove ha sporto una denuncia in cui afferma di essere stata sottoposta a pesanti minacce, e ha fatto riferimento alla recente perquisizione della Guardia di finanza.

La vicenda è tutta da valutare e va presa con molta prudenza. Ha detto il vero? Sono in corso verifiche. Quello che sapiamo con certezza è che alle 17 di venerdì, la donna ha telefonato alla redazione di Varesenews in stato di evidente agitazione. Una chiamata davvero inusuale, per quanto dalle nostre parti se ne siano viste un po’ di tutti i colori negli ultimi anni. La professionista era molto spaventata, e affermava di aver avuto un confronto aspro e di essere stata minacciata a causa della sua attività ispettiva.

La donna ci ha detto di essere uscita dalla Fondazione Molina e di essersi fermata, sotto choc per quanto era avvenuto, a una stazione di benzina di viale Borri, descrivendo il luogo. Siamo andati a verificare di persona se fosse davvero chi diceva di essere e se quella telefonata era uno scherzo o meno. Una volta giunti alla stazione di benzina, abbiamo trovato una pattuglia della polizia con due agenti che erano stati inviati dalla centrale operativa.

Avarie

La professionista si è qualificata: era effettivamente chi diceva di essere, piangeva e sembrava profondamente turbata. Ha raccontato altri particolari e ha chiesto ai due agenti di essere portata in questura sull’auto della polizia, per sporgere denuncia. La fotografia che alleghiamo a questo racconto si riferisce proprio al momento dell’intervento della pattuglia. Il resto del racconto è quanto siamo riusciti ad appurare con le forze dell’ordine.

La professionista, nominata dal commissario regionale, ha effettivamente sporto in serata una denuncia per minacce. Il caso è passato dalla squadra volanti alla Digos ma della circostanza è stata subito informata la procura della repubblica che ha probabilmente disposto ulteriori accertamenti ma ha chiesto il massimo riserbo.

Che cosa sia accaduto veramente non siamo in grado di dirlo e certamente la dirigenza della Fondazione avrà le sue ragioni che presto conosceremo: ma allo stato dei fatti c’è una denuncia per minacce e una fuga rocambolesca terminata davanti alla polizia in viale Borri. Sembra un film.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 18 Febbraio 2017
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