Alunni disabili, decine di “no” al decreto legge 378

A firmare il video, diffuso sui social network e su YouTube, è la Retedei65Movimenti, organizzazione che ha riunito 112 soggetti tra associazioni, comitati e autorevoli esponenti della società civile

Decine di volti, decine di appelli per dire “no” al decreto legge 378, l’allegato alla Buona Scuola che modifica in sostanza le regole sulla promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.

Sono ragazzi, uomini, donne e bambini affetti da varie disabilità che chiedono al Presidente della Repubblica Mattarella di non firmare il decreto legge in questione. A firmare il video, diffuso sui social network e su YouTube, è la Retedei65Movimenti, organizzazione che ha riunito 112 soggetti tra associazioni, comitati e autorevoli esponenti della società civile.

Secondo queste mamme, papà, nonni, fratelli e sorelle di alunni con disabilità, la nuova legge penalizzerebbe il loro accesso a scuola, la loro istruzione, la loro vita. Con il nuovo decreto infatti le persone con una disabilità grave non avranno più di diritto il massimo delle ore di sostegno, come avviene ora e non sarà più la scuola a stabilire le regole per il sostegno, ma delle commissioni esterne a livello locale (i “Gruppi per l’Inclusione Territoriale” (GIT), nuovi di zecca), composte da un tecnico presidente, tre presidi e due docenti (nominati dall’Ufficio scolastico territoriale), che risponderanno direttamente all’amministrazione.

Il testo del ddl 378 è stato approvato dal governo e dalle commissioni di Camera e Senato (10 a favore, 7 contrari e 8 astenuti), modificando in modo sostanziale la legge quadro 104/1992.

Tra i genitori che si battono contro l’approvazione di questa legge ci sono anche Vera e Michele, di Carnago, papà e mamma di Veronica, 7 anni, affetta dalla Sindrome di Phelan-McDermid, malattia genetica rara (nella foto). Vera è vicepresidente di una delle associazioni che ha aderito all’appello, “L’abbraccio di Uma” onlus. Avarie

Questo è l’elenco in 30 punti delle criticità del ddl 378 per cui la Retedei65Movimenti chiede a Mattarella di non firmare il decreto legge:

. La legge quadro 104/1992 viene depotenziata e modificata quasi al 50% (18 articoli su 44 subiscono l’impatto della legge 107/2015);
. Si scinde il legame naturale fra la diagnosi, il diritto e il servizio erogato;
. Un “super-organismo” di tipo amministrativo (il GIT, gruppo per l’inclusione territoriale) e  una “super-commissione”, quantificheranno i diritti, accerteranno e quantificheranno le prestazioni;
. Non vi sarà alcun collegamento con la vita quotidiana e con la reale conoscenza dell’alunno/a esaminato/a;
. La “super-commissione” e il GIT escludono scuola e famiglia;
. La “super-commissione” è sbilanciata a favore dell’aspetto medico, comprendendo inoltre il medico legale, includendo l’INPS, come se si dovessero stanare i giovani falsi invalidi;
. I giudizi corrono il rischio di essere totalmente arbitrari e inoppugnabili, proprio perché sono disgiunti dal carattere della gravità o levità (ad es., l’art.3 comma 3 non farà accedere automaticamente alle 18 ore di sostegno didattico);
. Ogni servizio erogato è vincolato alle risorse finanziarie disponibili;
. L’assistenza igienico-personale (o igienico-sanitaria) viene delegata ai collaboratori scolastici, obbligatoriamente formati periodicamente con corsi compatti, di conseguenza i lavoratori specializzati di questo comparto perderanno il lavoro per sempre (tralasciamo tutte le altre considerazioni al riguardo);
. Ci si spinge fino alla separazione delle carriere tra docenti curriculari e docenti di sostegno, che sono medicalizzati anche loro;
. Si identifica alunno/a con patologia e gli/le si fornisce il “docente farmaco” (il “docente farmaco” farà la trottola in ambito territoriale, perché andrà dove c’è quell’alunno/a con quella patologia in cui è specializzato);
. Il vincolo dei 10 anni è ben lontano dalle finalità della continuità didattica e rischia di fare da deterrente che scoraggia nell’intraprendere questa professione;
. Si decide a priori in base alla patologia fino a che punto l’alunno/a potrà “giovarsi” degli “aiuti”, quindi si sentenzierà e stabilirà a priori dove quell’alunno/a potrà arrivare nella vita, incidendo pesantemente con la deprivazione di stimoli, ove li si riterranno superflui;
. L’inclusione “paradossalmente” diventa un lontano ricordo, soprattutto per gli alunni col carattere della gravità, a cui saranno assegnati preferibilmente gli assistenti alla comunicazione/autonomia e non il docente specializzato;
. Qui arrivano a pioggia 30mila docenti di sostegno perdenti cattedra e almeno 30mila precari fuori dal mondo del lavoro per sempre;
. Modificando vigliaccamente la potenza della legge 104/1992 appare palese come tutto questo nuovo apparato risponda anche alla volontà di blindare l’accesso ai tribunali da parte delle famiglie;
. La scuola domiciliare e ospedaliera sono anch’esse depotenziate se non del tutto eliminate;
. I docenti curriculari sono formati sull’inclusione da un unico “super docente di sostegno” per ogni scuola;
. Alunni con Bes, Dsa…: “vaffanculo tutti!” (tutti a carico esclusivamente dei docenti curriculari “infarinati di sostegno”);
. L’Invalsi, che è già fallace, sentenzia pure sulla qualità dell’inclusione;
. Il GIT  costa 13 milioni di euro, tolti dal fondo della “buona scuola” e che potrebbero servire per la scuola dell’inclusione!…;
. Affidando l’assistenza igienico-personale/sanitaria ai collaboratori scolastici di conseguenza gli alunni che necessitano di questa assistenza sono esclusi dalle attività fuori dalla scuola, tipo visite didattiche, “gite”, viaggi d’istruzione, ecc…;
. Il Pei diventa un documento accessorio, le cui linee guida perdono di senso, così come scompare la reale e fattiva personalizzazione, con la progettazione partecipata e dal basso;
. La valutazione diagnostico-funzionale sostituisce il PDF (profilo dinamico funzionale) e la diagnosi funzionale (si introduce il termine “funzionamento”, che assimila gli/le alunni/e alle macchine, si scivola nel linguaggio della produzione riferendosi alle persone, agli esseri umani);
. Vengono soppressi i GLH e tutti i gruppi di lavoro sia operativi, di istituto e provinciali;
. Sparisce l’equipe medico-riabilitativa come ponte tra la scuola e la famiglia;
. Il progetto di vita svanisce inesorabilmente;
. Gli assistenti all’autonomia/comunicazione sono parimenti sviliti (come ogni altra figura professionale coinvolta), perché saranno nominati come al solito ad anno scolastico ampiamente iniziato (non ci sono rassicurazioni nemmeno su questo servizio);
. Il GIT sulla base delle valutazioni diagnostico-funzionali che gli pervengono assegna i docenti di sostegno alle scuole;
. Vengono eliminati I GLIP, elemento prezioso di raccordo tra scuola, famiglie e territorio;
. 30 e lode! Si fa un arretramento di 41 anni esatti (minando quanto è stato conquistato con fatica a partire dalla legge 360 del 1976, che dava per la prima volta agli alunni con disabilità il diritto di scegliere la “scuola speciale” o la “scuola comune”) e le classi differenziate sono sempre più vicine…

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Marzo 2017
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