Anche quest’anno consegnato il “chiavone” allo scapolo più anziano del paese
Nel piccolo borgo della Valcuvia sopravvive una tradizione che fonda le sue radici nell’800: un comitato di “senatori” ha selezionato il nome
I senatori del villaggio hanno deciso: è ancora lui, il geometra Mario Beltrami, 64 anni, a tenere il simbolo della grande chiave.
Gli è stata consegnata domenica scorsa, 5 marzo, come da tradizione. In un ristorante della Valcuvia – il Paradiso – è stato ricordato il rito del “Ciaun” dell’Anno.
Si tratta di una sorta di goliardata per celebrare lo scapolo più anziano del paese di Duno.
Così un folto gruppo di abitanti maschi di Duno (e qui si raggiungono percentuali importanti: ne bastano qualche manciata per raggiungere un buon 20% della popolazione) è scesa a valle per mangiare, cantare e celebrare una tradizione dalle forti radici.
Scrive infatti l’amico esperto di tradizioni popolari della Valcuvia Graziano Tenconi che «a Duno, sulle pendici del monte San Martino, grazie all’intraprendenza e alla dinamicità di alcuni abitanti del piccolo borgo, sopravvive ancora una consuetudine che trova radici fin forse nell’Ottocento e che dopo una pausa, tra gli anni della seconda guerra mondiale e gli anni sessanta, è ripresa negli anni settanta.
Gli uomini che non avessero compiuto i 65 anni e non fossero ancora riusciti a “metter su famiglia”, erano annoverati tra i “ciaun” del paese».
Un comitato composto dai senatori del villaggio identificava così il personaggio più anziano tra questi e durante un gustoso banchetto, con una solenne celebrazione, il prescelto veniva insignito dell’onorificenza: una grossa chiave in legno da conservarsi con cura per tutto l’anno.
«Negli anni Settanta la ricostituzione dell’evento portò a una nuova costruzione dell’emblema: una chiave di enormi dimensioni in ferro, incisa, dal peso di circa 20 kg».
La data della proclamazione venne stabilita per la domenica dopo la celebrazione del Carnevale di rito romano e così da circa 40 anni i dunesi si ritrovano per un lauto convitto durante il quale nominano con simpatia e allegria tra i loro concittadini ancora celibi quello più anziano definito appunto “Ciaun dell’anno”.
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