Dopo la sconfitta, giocatori del Lugano in fabbrica: “Quella volta al cimitero fu peggio”

Dopo la sconfitta col Thun, il mister dell'Fc Lugano Tramezzani ha portato i giocatori a visitare una fabbrica alle 6 del mattino. Il portiere dei ticinesi Francesco Russo, varesino, racconta un altro episodio, vissuto a Pergocrema

Francesco Russo e la gioia del Lugano

Perdono la partita e il mister porta la squadra in fabbrica, alle 6 di mattina, per far capire ai giocatori quanto sono fortunati a fare quello che fanno.

E successo lunedì scorso (13 marzo) agli atleti dell’Fc Lugano, squadra di Super League Svizzera (la serie A elvetica) allenata da Paolo Tramezzani, ex giocatore professionista tra le altre di Inter, Piacenza e Pro Patria, dove ha chiuso la carriera nel 2008, oltre che volto televisivo della Rai.

La sconfitta contro il Thun per 5-2 non è andata giù all’ex collaboratore di Gianni De Biasi sulla panchina dell’Albania, che ha deciso di portare i giocatori a Davesco, in una fabbrica di gessi e pitture: «Il mister infuriato per la scialba prestazione, il lunedì mattina ci ha convocato e siamo stati intrattenuti dal capo e i suoi operai – spiega Francesco Russo, varesino, portiere dell’Fc Lugano tornato da poco titolare sotto la gestione Tramezzani (nella foto di Claudia Campana) -. Così ci siamo trovati alle 6 del mattino in fabbrica il giorno dopo la sconfitta per parlare con gli operai e capire la fortuna che abbiamo. Molti hanno compreso il messaggio, ma dipende da soggetto a soggetto. Io so bene cosa vuol dire lavorare, ho visto mia mamma e mio papà piegati dalla fatica per 45 anni. Con mia moglie abbiamo da poco aperto una nostra attività, a Besnate, una lavanderia automatica che si chiama Wash&Relax: so quanto sono fortunato a fare il calciatore, credo che altri lo comprendano meno, ma c’è tempo per imparare».

Russo, 36 anni, ha una lunga carriera alle spalle con tante presenze in serie C in Italia e in B e A in Svizzera. Di ritiri, punitivi e non, ne ha fatti tanti, ma di iniziative come quella presa da Tramezzani non ne aveva mai vissute: «In fabbrica in effetti è la prima volta che mi capita di andare dopo una sconfitta – racconta -. Ma una volta siamo stati portati in un posto ancora più strano. Quando giocavo a Pergocrema, in serie C, mister Maurizi ci portò al cimitero prima del match con la Spal: ci mise davanti alle tombe e indicandole ci disse: “Chiedete se loro possono fare qualcosa ora?”. Per farci capire che la vita va vissuta qui ed ora. Vincemmo 0-1, direi che fece il suo effetto…».

Russo è tornato titolare dopo parecchie settimane, reduce da guai fisici. Ha giocato le prime partite del 2017 dopo il cambio di allenatore e anche grazie alle sue parate l’Fc Lugano è tornato in zona salvezza: «Ora mi sono fatto male di nuovo – dice -. Spero di saltarne solo una, complice la sosta per le nazionali: non mollo!». Se tutti i giocatori luganesi avessero il suo carattere…

Francesco Russo e la gioia del Lugano

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Marzo 2017
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