La mozione Orlando riunisce due anime del centrosinistra a Cardano

Nella cittadina simbolo: il centrosinistra governa da vent'anni, il figlio della sindaca Laura Prati è coordinatore della mozione in provincia. Aderiscono anche Angelo Bellora e l'ex primo cittadino Mario Aspesi

Politica varia

Nella zona di Malpensa la mozione Orlando insidia Renzi nella sfida per la guida del Pd: nella prima fase pre-congresso, nella zona Samarate-Cardano al Campo-Ferno-Cardano al Campo, il ministro della giustizia Andrea Orlando ha ottenuto il 44,89% dei consensi tra gli iscritti, a fronte del 53% di Matteo Renzi (residuale il 2% per Michele Emiliano)

Si muovono i comitati in tutta la provincia: il comitato di Cardano al Campo ha tra le sue file anche Massimo Poliseno, il figlio della sindaca Laura Prati, indicato (con scelta non solo simbolica) come coordinatore della mozione Orlando in provincia di Varese. Andrea Orlando conosceva bene Laura Prati, al suo funerale aveva tenuto una prolusione intensa e appassionata, sul senso di un impegno collettivo («ciao, compagna Laura»), il valore della legalità, le radici popolari della sinistra. E oggi si riparte anche da Cardano, che è uno dei Comuni in cui il centrosinistra governa da più tempo, da fine anni Novanta, con un’alleanza – tra alti e bassi – tra la tradizione dei cattolici popolari e quella della sinistra.

E tra i sostenitori di Orlando c’è anche l’ex sindaco Mario Aspesi, che con i suoi due mandati ha consolidato la presenza del centrosinistra nella cittadina e che viene dalla tradizione democratica cristiana.  «Siamo qui perché siamo innanzitutto democratici, del Pd: un partito che dimostra di voler parlare, ragionare, discutere» ha premesso. «Finalmente andiamo a congresso e andiamo a congresso con una candidatura che crediamo la più autorevole per dare un senso al Paese e a tenere unito il partito. E lo dico in quest’ordine: nelle tesi congressuali di Orlando solo una riguarda il partito mentre le altre nove riguardano il Paese, partendo anche dall’Europa» ha continuato Aspesi.

Tra i temi richiamati nelle tesi ci sono l’Europa, la lotta per l’ugugaglianza, riparare la «frattura con il mondo della scuola», una nuova legge elettorale, lo sviluppo economico. E anche un nuovo patto con gli enti locali: «Sull’Imu sono stati fatti errori grossolani», dice Aspesi. «Renzi è stato amministratore, ma in questi anni si è rotto il rapporto tra Pd e amministratori locali» è il giudizio di Angelo Bellora, attuale sindaco di Cardano, reduce proprio oggi dal consiglio comunale di approvazione del bilancio («Aridatece l’Ici, ho detto scherzando»).

«Ho deciso di iniziare da qui la mia militanza perchè sono affascinato dall’idea di un partito che dialoghi, sia all’interno che con la società» ha spiegato invece Massimo Poliseno. Fiducioso che con Orlando il Pd possa «riappropriarsi di valori come unità, solidarietà che sono stati messi in secondo piano negli ultimi anni». E l’accento cade soprattutto sulla parola “unità”, sia all’interno («unità d’intenti come sintesi del pensiero plurale costitutivo del Pd) sia nel rapporto con la società italiana ed europea: «a destra si divide, si contrappone, si alzano barriere, noi dobbiamo cercare di stare insieme, fare fronte comune, sostenere l’Europa».

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Con Aspesi e Massimo Poliseno ci sono poi anche Pino Poliseno (marito di Laura), Vania Vedovat, l’assessore Vincenzo Proto, l’ex assessore Mario Biganzoli, volto “storico” della sinistra cardanese, l’attuale sindaco Angelo Bellora. «Tra Renzi e Bersani nella passata tornata avevo appoggiato Renzi – ammette Bellora –  perché ero un bersaniano deluso, dalla pessima gestione della fase dopo le elezioni e dalla mancata elezione di Romano Prodi». Anche il primo cittadino cardanese confida nella capacità di ascolto e di sintesi di Orlando, contrapposta ad un Renzi che «era partito bene ma si è arroccato a palazzo».

L’assessore Andrea Franzioni – che è del Pd ma a Cardano ha dialogato con l’aggregazione di “A sinistra”, critica con i dem – ammette di aver resistito al «malessere» di questi anni, per l’approccio di Renzi e per le concrete scelte politiche, comprese le alleanze con un pezzo di centordestra, «che andavano forse bene in un momento emergenziale, ma che addirittura si sono riproposte a livello locale» (ad esempio in Provincia, sotto la direzione dei renziani Samuele Astuti e Alessandro Alfieri). Si confida in Orlando come “controppeso” a Renzi, come dice anche Mario Biganzoli: «Credo che Renzi vincerà le primarie, ma sarà una vittoria di Pirro, se il vincitore non si renderà conto che il partito sta perdendo una parte consistente degli iscritti e e milioni di voti. Un leader se ne accorge, uno che vive di leaderismo si accontenta della vittoria»

Da ultimo, il versante localissimo: con Aspesi e Bellora allo stesso tavolo della famiglia Poliseno e di altri esponenti della sinistra sembra ricostruirsi intorno a Orlando una nuova unità, per il centrosinistra cardanese che ha visto momenti di attrito tra le diverse componenti negli ultimi anni, dall’elezione di Bellora in avanti. «Non abbiamo fatto fatica a ritrovarci su Orlando» dice Aspesi. «E se fosse una benedizione? Di certo è una occasione per sparigliare, metterci a ragionare, qui dove il dialogo tra due tradizioni è avviato da tanti anni».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 31 Marzo 2017
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