Maroni ricorda Marco Biagi: “innovatore coraggioso, trucidato 15 anni fa dall’odio classista”

Biagi venne ucciso da un commando di terroristi appartenenti alle Nuove Brigate Rosse

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«Ricordo con commozione e affetto Marco Biagi, innovatore coraggioso, trucidato 15 anni fa dall’odio classista».

Così Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, ricorda, nel quindicesimo anniversario dalla sua morte, il giuslavorista Marco Biagi, che con lui aveva collaborato quando Maroni era ministro, al Dicastero del Welfare.

Biagi venne ucciso da un commando di terroristi appartenenti alle Nuove Brigate Rosse. Nel processo di primo grado, il 1º giugno 2005, la Corte d’Assise di Bologna, dopo ventidue ore di camera di consiglio, condanna a cinque ergastoli altrettanti componenti delle Nuove BR: Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma, Diana Blefari Melazzi e Simone Boccaccini. Il 6 dicembre 2006, la Corte d’assise d’appello, conferma in secondo grado l’ergastolo per Diana Blefari Melazzi, Roberto Morandi, Nadia Desdemona Lioce e Marco Mezzasalma, riducendo a 21 anni di reclusione la condanna per Simone Boccaccini, riconoscendogli le attenuanti generiche. Nel terzo ed ultimo grado di giudizio, l’8 dicembre 2007, la quinta sezione penale della Corte di Cassazione di Roma, conferma il verdetto emesso in secondo grado rendendo definitive le condanne ai cinque brigatisti responsabili, tranne che per Nadia Desdemona Lioce, la quale non aveva presentato ricorso in Cassazione.

A Marco Biagi è stata intitolata la facoltà di economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ateneo presso il quale ha insegnato durante gli ultimi anni della sua vita e che è oggi ai primi posti nella graduatoria nazionale delle facoltà d’ambito economico, specialmente per quanto riguarda il mercato del lavoro e le sue dinamiche, campo in cui lavorava Biagi.

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Pubblicato il 19 Marzo 2017
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