Pallacanestro Varese, il Consorzio disponibile a cedere quote del club

L'assemblea di "Varese nel Cuore", dopo sette anni, permetterà di farsi affiancare da uno o più investitori esterni. Il presidente Castelli: "Nessuno di noi si tira indietro, ma valuteremo altre proposte"

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Sì alla possibilità di uno o più nuovi soci per la Pallacanestro Varese, salvo però passare al vaglio tutte le proposte all’interno del Consorzio che attualmente detiene quasi per intero il club dieci volte campione d’Italia.

Un’apertura, la prima dopo sette anni dalla sua fondazione, arrivata proprio dall’assemblea delle aziende che compongono “Varese nel Cuore”, il consorzio appunto che governa la società biancorossa e che ha vissuto, dal tardo pomeriggio di mercoledì 15 marzo, una sorta di “Stati Generali” nella Sala Gualco del palazzetto di Masnago, in cui si è discusso se e come variare la formula attualmente in uso.

In questo momento il Consorzio possiede il 95% delle azioni di Pallacanestro Varese Spa, con il restante 5% assegnato al trust di tifosi “Il basket siamo noi”, nato la scorsa estate proprio con l’intento di permettere a semplici sostenitori di acquistare un pezzetto delle società, nel solco del cosiddetto azionariato popolare.

Da oggi, però, “Varese nel Cuore” è pronta a cedere altre quote a soggetti interessati a fare il bene di Pallacanestro Varese. «Siamo partiti da un dato di fatto – spiega Alberto Castelli, presidente del Consorzio – e cioè che nessuno di noi intende smobilitare e, anzi, è sempre più solido il desiderio di sostenere la società di basket. Poi siamo passati all’analisi: in città si dà per scontato che Pallacanestro Varese andrà sempre avanti al massimo livello: facile a dirsi, ma tenere fede ai numeri che necessitano per restare in Serie A non è semplice, e questo va sempre sottolineato. Infine siamo arrivati a una conclusione: proviamo a valutare se ci sono uno o più soggetti disposti a dare una mano, dando loro la possibilità di entrare a far parte della compagine societaria».

L’assemblea del Consorzio ha, di fatto, tracciato un indirizzo che da qui in avanti può essere seguito da eventuali partner. «Vaglieremo proposte, idee e condizioni poste da chi vorrà starci vicino, poi sarà l’assemblea stessa a doversi pronunciare per un sì o un no – prosegue Castelli – Non è stato stilato alcun protocollo per chi volesse acquistare le quote, ma è stata segnata una strada in quella direzione, dopo sette anni di Consorzio. Diciamo che da oggi in avanti sarà possibile una proprietà diffusa su numeri diversi da quelli attuali».

Fino a oggi l’unica proposta che può andare in questa direzione è quella avanzata, quasi due anni fa, dal 57enne finanziere Gianfranco Ponti, che da allora si è impegnato in alcune attività di stampo cestistico (la fondazione del vivaio chiamato “Basket Ignis 1960”, una sponsorizzazione all’Handicap Sport per una recente trasferta tedesca) senza però tornare direttamente a richiedere l’ingresso nel club più prestigioso della città.

«Voglio sottolineare che da parte mia, e da parte nostra, non ci sono preclusioni o questioni personali verso nessuno. Però è importante ripetere che l’apertura del Consorzio può essere rivolta a più soggetti. E dirò di più: non c’è neppure la volontà, da parte di “Varese nel Cuore”, di salvaguardare la maggioranza assoluta: chiaro però che per avere il 50% od oltre delle azioni di Pallacanestro Varese, il soggetto interessato dovrà avere la nostra totale fiducia. Per il bene della società, saremmo disposti anche a lasciare una fetta molto ampia di quote».

Castelli conclude ricordando quale sia stato lo sforzo che nell’ultimo biennio ha impegnato i consorziati, oggi tornati a quota 55 soggetti, due terzi (circa) dei quali erano presenti all’Assemblea, alla quale ha partecipato anche una rappresentanza del trust. «Tra quote di adesione, aumento di capitale e sponsorizzazioni raccolte all’interno dell’alveo consortile, in due anni “Varese nel Cuore” ha versato a Pallacanestro Varese circa 2,5 milioni di euro. In questa stagione sportiva, anche se non l’abbiamo ancora chiusa, il nostro apporto complessivo è stato di circa 1,4 milioni, cifra in cui rientrano anche alcuni sponsor direttamente provenienti dal Consorzio (come, per esempio, la EffeEffe di Fabrizio Fiorini, marchio utilizzato come principale abbinamento delle ultime due trasferte di Champions ndr). Cifre da non sottovalutare: lamentarsi è facile, ma da parte nostra non ci siamo mai tirati indietro».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Marzo 2017
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