Sotto protezione il giornalista che indaga sui neonazisti

Il Ministero ha disposto una tutela per Paolo Berizzi. La Fnsi chiede lo scioglimento del gruppo che lo attacca

anpi

Le minacce neonaziste nei confronti di un giornalista, Paolo Berizzi di Repubblica, lambiscono anche la provincia di Varese. Il Ministro dell’interno Marco Minniti infatti ha disposto una forma di protezione nei confronti del giornalista, dopo un episodio intimidatorio, una svastica disegnata sulla sua auto. La Fnsi ora chiede che vengano sciolte le organizzazioni hitleriane che lo hanno preso di mira.

berizzi

Il giornalista è stato autore di una serie di articoli – e di libri – sulla rinascita del neofascismo e neonazismi in Italia e di recente si è spesso occupato di Do.Ra. una sorta di centro sociale di estrema destra che ha sede a Sumirago. Lo stesso giornalista aveva rilanciato la richiesta dell’Anpi di Varese che chiede un intervento del Ministero dell’Interno su Do.Ra, finanche lo scioglimento.

La Federazione Nazionale della stampa Italiana oggi, invece, chiede, senza fare nomi, che si prendano  “provvedimenti immediati ed esemplari nei confronti dei componenti della formazione neonazista che minaccia il giornalista Paolo Berizzi di Repubblica”.

Li chiedono il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, dopo che il ministero dell’Interno ha disposto misure di protezione nei confronti di Berizzi.

“Dopo aver più volte minacciato il collega per le sue inchieste sull’attività dei gruppi neonazisti in alcune zone della Lombardia – riferiscono i vertici della Fnsi – i componenti di una formazione che si ispira ad Adolf Hitler hanno preso di mira l’auto di Paolo Berizzi, incidendo sulla carrozzeria una svastica, altri simboli del nazismo e un crocifisso. Ce n’è abbastanza perché il ministero dell’Interno adotti i provvedimenti previsti dalla legge, disponendo lo scioglimento del suddetto gruppo neonazista. Al collega Paolo Berizzi, la solidarietà della Fnsi, nella convinzione che quanto accaduto non gli impedirà di proseguire nella attività di inchiesta e di denuncia condotta fino ad oggi”.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 20 Marzo 2017
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