Telos, Fagioli: “Abbiamo il dovere di intervenire”. Denunce in arrivo
L'occupazione lampo dell'ultimo weekend dei ragazzi del centro sociale Telos non passerà in cavalleria. Il sindaco Alessandro Fagioli con una nota ufficiale ha annunciato l'intenzione di usare il pugno di ferro
L’occupazione lampo dell’ultimo weekend dei ragazzi del centro sociale Telos non passerà in cavalleria. Il sindaco Alessandro Fagioli con una nota ufficiale ha annunciato l’intenzione di usare il pugno di ferro.
“Andremo a fondo della questione, non possiamo permettere che questi episodi si ripetano con continuità e sempre da parte delle stesse persone”. Fagioli si è rimboccato le maniche già nel fine settimana attivando la polizia locale: “Abbiamo monitorato la situazione fin dall’inizio dell’occupazione, grazie anche all’ottimo lavoro svolto dagli agenti. E grazie alle testimonianze fotografiche da noi raccolte, ma anche da diverse segnalazioni di alcuni cittadini che ringraziamo, siamo anche riusciti a individuare i singoli responsabili degli atti di vandalismo”.
In sostanza venerdì pomeriggio una ventina di ragazzi sono entrati nello stabile comunale inutilizzato dell’ex ufficio di collocamento ed hanno allestito lo spazio per fare la festa per l’ottavo compleanno dell’occupazione dello storico stabile di via Milano. Domenica mattina hanno “liberato” l’edificio lasciandosi dietro una scia di graffiti, polemiche e rifiuti.
“Non esiteremo a chiedere i danni ai responsabili – prosegue il sindaco – visto che sappiamo esattamente chi è stato a fare cosa. Tra l’altro si tratta di individui ben noti alle forze dell’ordine, diversi dei quali hanno già pendenti dei provvedimenti che sulla carta gli impedirebbero anche solo di avvicinarsi a Saronno o in certe zone sensibili. Faremo presente anche questo a chi di dovere, alle autorità competenti: intanto partiranno le sanzioni dirette alle singole persone, nonché le relative denunce non solo a livello amministrativo ma anche penale”.
Insomma Fagioli vuole agire subito: “Denunceremo i responsabili per l’occupazione e l’imbrattamento e valuteremo anche se ci sono i margini per ricorrere ai Daspo urbani”.
E rimarca: “Siamo molto determinati sulla questione: qui non si tratta di manifestare, che sarebbe anche sacrosanto; siamo di fronte a individui, peraltro già recidivi, che occupano e rovinano strutture private e pubbliche. E noi abbiamo il dovere di intervenire”.
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