Vieni, c’è un asilo nel bosco

La struttura, che in paese attira molte famiglie, vuole ampliarsi e creare una “base” nella foresta. Per farlo lancia un appello in rete: "Sosteneteci, basta un clik" 

Avarie

«I bambini non devono avere fame, freddo, o essere bagnati. Il resto è tutto concesso».

Sono le regole – poche ma chiare – di quel che si chiama “Asilo del bosco”, un metodo pedagogico  applicato in una struttura di Castello Cabiaglio.

E i bambini non vedono l’ora di urlare, arrampicarsi, sentire profumi e odori della natura e magari intravvedere qualche animale selvatico incuriosito dal chiasso giocoso di questo luogo.


Il paese, già di suo, si presta: è nel cuore del campo dei Fiori e in un mare di rami che a giorni butteranno sul verde.

Ma da alche tempo ha aperto questa struttura che si rifà alla tradizione nordica dell’aria aperta e degli spazi naturali per educare bimbi che frequentano nido, primavera, e scuola materna monosezione: in tutto una cinquantina di piccoli che stanno nell’asilo delle ex suore – a “Casa Betlem” in via San Rocco, 6 – e ogni volta che il tempo lo permette escono nel bosco vicino.

«Vengono da lontano a portare qui i figli, ci sono famiglie di Varese, di Laveno e della Valcuvia – spiega Ilaria Cordedda, educatrice della scuola materna e socia lavoratrice della la Cooperativa Sociale Bosco Verde Onlus – E per questo abbiamo in programma di sviluppare ancora di più il contatto con la natura e realizzare una vera e propria struttura fissa all’interno del bosco coinvolgendo in quattro giornate le famiglie, i bambini e gli educatori in un percorso di approfondimento spontaneo. Il nostro progetto si chiama”Bosco maestro” e realizzarlo vogliamo partecipare a un bando dell’UNEBA (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di assistenza sociale) che funziona attraverso una selezione on line, dove vince chi prende più voti. Per questo chiediamo a tutti di sostenerci nella nostra nuova avventura».

Dal blog “Ecopedagogia.it
La nascita degli asili nei boschi

Negli anni Cinquanta, in Danimarca, una mamma, di nome Ella Flautau, decide di creare un piccolo asilo familiare per aiutare altre mamme lavoratrici che vivevano in condizioni di ristrettezze economiche. Per ovviare alla necessità di affittare dei locali per ospitare l’asilo, decidono di tenere i bambini all’aperto, portandoli a giocare ogni giorno in un parco. L’idea piace a diversi genitori del vicinato e nasce così l’idea di un asilo nella natura che prenderà il nome di Skogsbornehaven o Naturborneahaven e che nel giro di pochi anni si diffonderà in tutto il Nord Europa.

Waldkindergartens

I skogsbornehaven o naturborneahaven danesi sono oggi meglio conosciuti con il termine tedesco di waldkindergartens. Essi si trovano nei boschi (wald), e sono centri educativi (kindergartens, letteralmente “giardini per bambini”) per bambini in età prescolare.

Nei waldkindergartens i bambini trascorrono tutta la giornata all’aperto (dalle 8,00 alle 13,00 o le 16,00 a seconda delle diverse realtà scolastiche), qualunque siano la stagione e le condizioni atmosferiche (solo in caso di forte maltempo ricorrono a una piccola struttura, di solito una casetta di legno). I bambini, dai tre ai sei anni, giocano tutti assieme. Opportunamente vestiti a seconda della stagione, i bambini se ne stanno liberi in mezzo alla natura, chi a giocare con l’acqua di una pozzanghera, chi a fare costruzioni con rami e rametti, chi a creare mondi immaginari con gli oggetti e le scenografie che, nei vari momenti dell’anno, il bosco mette a disposizione. Sono lasciati il più possibile liberi, nella scelta e nella creazione dei giochi, nel movimento e nell’esplorazione dello spazio e nella gestione delle relazioni con l’ambiente e con il gruppo; sperimentano in ogni istante il delicato equilibrio tra libertà e disciplina.(…)”

Il Bosco Verde

Cos’è e COME VOTARE il progetto “Bosco maestro”

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Marzo 2017
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