Charlie Duke porta a Malpensa un pezzo di luna

L'astronauta dell'Apollo 16, decimo uomo a camminare sul terreno lunare, sarà ospite dell'Associazione per la Divulgazione Astronomica e Astronautica

Universo Generiche

Un pezzo di Luna in mostra a Malpensa, con la possibilità di ascoltare dalla viva voce di un protagonista l’affascinante storia della conquista della Luna.

La proposta è dell’Associazione per la Divulgazione Astronomica e Astronautica , che ha invitato l’astronauta americano Charlie Duke (della missione Apollo 16), per una serie di conferenze e incontri in Italia.
Il 29 e 30 aprile 2017, Duke – che è un generale dell’USAF –  sarà a Malpensa presso lo Sheraton Convention Center per un Galà e una Conferenza.

«A Malpensa vivrete un evento unico mai realizzato in Italia» dice Luigi Pizzimenti, di Adaa. «Due giorni immersi nell’avventura più grande dell’umanità, 45 anni dopo il suo storico viaggio; Charlie Duke, decimo uomo ad aver camminato sul suolo lunare nel 1972, ricorderà la sua storica missione. Godetevi l’emozione del racconto da parte di uno dei soli 12 esseri umani ad aver camminato su un altro corpo celeste. Sarà esposto un Campione Lunare prestato per l’occasione dalla NASA”. Una mostra spaziale inedita completerà lo scenario».

«E’ stato probabilmente l’ambiente più ostile in cui mi sia mai trovato in una situazione di volo» racconta Charlie Duke nel libro Voices from the Moon. «Eppure mi sentivo molto pacifico e sereno… Non avvertivi la paura dell’ambiente ostile … C’era serenità e pace sulla Luna. Una grande pace interiore. C’era un senso di sicurezza che derivava dall’essere li e la missione stava procedendo. Molta confidenza nelle tue capacità. Ci eravamo allenati per 2 anni e mezzo – sapevamo cosa fare … Avvertivi un senso di appartenenza. Mi sentivo sicuro di me. C’era un forte senso di fiducia – lì c’era lo Stone ; lì North Ray; lì Smokey; lì il cratere Dot. Avrò visto le loro foto un migliaio di volte! Ed eccoli qui! Eravamo esattamente in una di quelle fotografie. E mi sentivo a casa … Credo che l’accuratezza dell’allenamento e tutta la pianificazione e gli studi fatti prima del volo ci abbiano precondizionati. Ma se il modulo lunare avesse proseguito la sua corsa e fossimo allunati a 40 miglia di distanza a nord o ad ovest, non credo che sarebbe stato terrificante.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 05 Aprile 2017
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