Colacem, la Provincia rinnova l’autorizzazione integrata ambientale

Via libera da Villa Recalcati al riesame dell’impianto dopo la conferenza di servizi in cui i comuni a maggioranza hanno dato l’assenso alla richiesta

Avarie

La Provincia di Varese ha dato il via libera al riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale per la Colacem di Caravate.

L’azienda produce cemento ed è presente sul territorio da decenni: la legge prevede che periodicamente l’impianto sia sottoposto ad Autorizzazione integrata ambientale (Aia) che ha l’obiettivo di prevenire e controllare l’inquinamento.

Il rinnovo dell’autorizzazione da parte di Provincia arriva dopo una serie di incontri con le amministrazioni locali, sfociati nella conferenza di servizi tenutasi lo scorso 30 marzo in cui la maggioranza dei soggetti presenti (Comuni, Ats, Arpa e Provincia di Varese) ha approvato l’allegato tecnico alla richiesta, registrando le sole eccezioni dei Comuni di Gemonio e Cittiglio.

Oggi la notizia, contenuta nella documentazione del riesame datata 4 aprile, dove è presente anche il corposo allegato tecnico nel quale vengono specificate le attività dell’impianto di Caravate, una struttura in grado di produrre più di 500 tonnellate di clinker al giorno in “forni rotativi”.
All’interno del complesso, che lavora a ciclo continuo si producono leganti idraulici quali cemento, legante idraulico per costruzioni e i ”pronti presto” cioè le malte premiscelate e predosate.
Sempre dall’allegato tecnico figurano i consumi idrici ed energetici, la tipologia di combustibile impiegato e i sistemi di monitoraggio delle emissioni.

Ed è proprio questo il punto su cui da anni un gruppo di ambientalisti della zona – il Comitato ambiente Verbano – che vuol mettere sotto la lente ciò che i cittadini respirano, per sapere quale impatto sulla salute dei cittadini possa avere lo stabilimento Colacem (e le altre attività produttive della zona).

Nell’allegato tecnico appena approvato viene specificato che “tutti i punti di emissione in atmosfera presenti presso lo stabilimento sono provvisti di impianti di abbattimento”.

Ma agli ambientalisti non basta perché da tempo chiedevano la realizzazione di uno studio che fungesse da “valutazione di impatto sanitario”, un “parere sanitario nelle mani dei sindaci”, si legge nell’ultima nota inviata alla stampa dal Comitato a fine marzo.

Il documento tecnico contiene numerose prescrizioni per il suolo, l’acqua e l’aria, oltre che un piano di monitoraggio dove sono elencati gli elementi e la periodicità del controlli, ma non viene fatto riferimento a nessuno studio circa un “impatto sanitario” richiesto dal Comitato, che ha promesso battaglia, anche legale, sul punto
.

La cementeria di Caravate (VA), realizzata nel 1955 dalla Cementi Felice Rusconi, è stata acquistata dalla Colacem S.p.A. nel 1995.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Aprile 2017
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