Dal primo arrivo al rinnovo: il percorso varesino di Attilio Caja

Le tappe principali in biancorosso del coach. Dalla sostituzione del Poz alla prima salvezza, dal lodo allo sfogo di Cremona fino alla riconferma

basket attilio caja

Attilio Caja sarà alla guida della Pallacanestro Varese anche nella prossima stagione, il campionato 2017-18: come annunciato ieri (mercoledì 19 aprile) il club biancorosso ha tolto la clausola di uscita dal contratto, confermando così il 56enne allenatore pavese alla guida della prima squadra. Ma qual è stata la storia varesina di Caja? La ripercorriamo in questo articolo.

IL CAJA I°

L’arrivo

Il 25 febbraio 2015 è il giorno della “prima volta” a Masnago con i colori biancorossi per Attilio Caja, in passato tante volte avversario. Nel giorno del suo arrivo, a lasciargli il posto è Gianmarco Pozzecco, freschissimo di dimissioni dalla prima squadra. «Proverò a far bene anche per il Poz» è la dichiarazione con cui Caja apre la propria avventura varesina. L’esordio è negativo (78-65 a Trento). Il 9 marzo, in casa contro la sua ex squadra – Roma – arriva il primo successo, 78-73 al supplementare.

La salvezza

La Openjobmetis – con Maynor, Eyenga e Kangur in organico – nelle prime partite con Caja ha un record così-così (2 vinte e 4 perse) ma dalla gara con Caserta mette il turbo. Arrivano quattro vittorie consecutive e l’ultima di queste – a Pistoia 87-103 – con un Maynor mostruoso (32 punti, 11 assist) è decisiva per i toscani di Paolo Moretti che restano fuori dai playoff. Anche Varese rimarrà esclusa dal tabellone scudetto, ma concluderà il campionato all’11° posto: salvezza tranquilla, non così scontata all’arrivo del nuovo coach.

L’addio con scintille

«Sapevo che Varese era un posto speciale, ma non pensavo addirittura a questi livelli» sono le ultime parole di Caja al PalaWhirlpool, il 10 maggio. Nelle settimane successive il presidente Coppa sceglierà Paolo Moretti come nuovo allenatore; Caja dopo qualche tempo presentò un lodo contro la società per il mancato pagamento di una mensilità. Il giudice dette ragione al tecnico, tornato intanto a Roma da dirigente.

IL CAJA II°

Il ritorno

Paolo Moretti, in bilico da oltre un mese, perde malamente anche a Trento e poi a Salonicco: la società lo esonera (7 vittorie in 24 partite stagionali) con la squadra penultima in classifica, a +4 su Cremona. Caja torna in panchina il 23 dicembre e spiega: «Non ho alcun risentimento e anzi credo che l’aver lavorato bene allora mi abbia ripagato con questa chiamata». In campo però, ci vuole tempo per raddrizzare la squadra che perde male in casa con Venezia e va a Cremona con due soli punti di vantaggio sull’ultima della classe.

Lo sfogo di Cremona

«Andate a giocare in Cina! Pago io il volo! Avete fatto c@…re». Gli urli di Caja, pubblicati in esclusiva sul nostro giornale, mettono in luce una situazione difficilissima: la Openjobmetis ne prende 15 a Cremona e da quel momento è ufficialmente candidata alla retrocessione. Una situazione molto difficile (nonostante qualche squillo in Coppa), con una sola vittoria – a Caserta – in mezzo a una fila di sette KO.

La risalita

La pausa per la Coppa Italia, che la Openjobmetis vede a malapena in Tv – è salutare. Caja concede qualche giorno di vacanza ai giocatori (qualcuno, tra i tifosi, mugugna) ma al ritorno a Varese la musica inizia a cambiare. Vittoria sofferta con Pistoia, il sacco di Avellino, il successo cruciale in rimonta con Pesaro. E ancora la cavalcata di Montichiari (con Brescia), la volata vincente con Capo d’Orlando e il dolcissimo derby esterno con Cantù, vinto a dieci anni di distanza dall’ultima volta in trasferta. Varese si salva ufficialmente dopo il successo di domenica scorsa con Trento, anche se la serie di sei vittorie si è interrotta (senza Maynor e con un arbitraggio discutibile) a Reggio Emilia. Ora il nuovo contratto all’Artiglio, e qualche residua speranza di conquistare una qualificazione playoff che avrebbe del miracoloso.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Aprile 2017
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