Dallo Sputnik a Trappist: la ricerca dell’uomo nello spazio

Coinvolgente lezione di astrofisica all'Università Insubria. Ospite l'ingegnere Amelia Ercoli Filzi, conosciuta come la "madre di Rosetta" che ha parlato delle sfide passate e di quelle future

amalia ercoli finzi primo ingegnere aerospaziale in Italia

«Marte è un pianeta interessante perché presenta le tracce di vecchi corsi d’acqua e bisogna visitarlo il più presto possibile». Così l’ingegnere aerospaziale Amalia Filzi Ercoli ha stimolato la curiosità degli studenti riuniti al Collegio Cattaneo dell’Università dell’Insubri lo scorso 12 aprile.

Introdotta dal professore di “Storia Contemporanea” Antonio Maria Orecchia, la scienziata ha iniziato subito a parlare della storia delle missioni nello spazio e su Marte.

Dallo Sputnik in poi, Amalia  Filzi Ercoli ha ricordato le missioni aerospaziali più importanti arrivando fino alla recente missione ExoMars del 19 ottobre 2016. Una spedizione conclusasi con il fallimentare atterraggio del lander sperimentale Schiaparelli come ha poi raccontato l’Amministratore Delegato di ALTEC Enzo Giorgio.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche di trasporto e  sicurezza degli astronauti a bordo dei moduli e della stazione spaziale internazionale: «Pensa anche al futuro l’ingegnere – ha sottolineato Enzo Giorgio – con la realizzazione di ExoMars 2020 (rifacimento della missione del 2016) ma anche lo sviluppo del turismo spaziale e la possibilità di poter vivere nello spazio e di migliorare la qualità della vita nel futuro».

L’ultimo a parlare è stato il docente di “Cosmologia” Francesco Haardt che ha approfondito la notizia del nuovo Sistema Solare (Trappist-1) e la ricerca di pianeti extrasolari abitabili: « L’analisi di questi corpi celesti e delle informazioni su di loro potrebbe portare alla nascita di microastronavi (grandi quanto un foglio A4), che verranno ultimate per trovare dati nei pianeti di altre galassie».

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Pubblicato il 13 Aprile 2017
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