Guerrilla Gardening: come salvare il verde della città

La prima tappa di una serie di iniziative metteranno a nuovo parchetti “adottati” da cittadini volenterosi

Guerrilla gardening per salvare le aiuole della città

Hanno dichiarato guerra al degrado, anzi sarà una vera e propria “guerrilla” con le armi profumate dei fiori, e poi guanti, zappe, rastrelli e tutto il necessario per rimettere in pista le aiuole un po’ trascurate della città.

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La prima tappa di questo impegno la si è vissuta nel pomeriggio di oggi, domenica 30 aprile a Varese in Via Como, zona stazioni, di fronte alla scuola Mazzini dove al posto delle erbacce verranno piantati fiori ed essenze mediterranee, salvia e rosmarino.

Guerrilla gardening per salvare le aiuole della città

Francesca Coffano, vice presidente di Progetto Cittadino (lista che ha partecipato alle ultime amministrative del capoluogo), assieme ad una ventina di persone ha messo in piedi questo momento e spiega il senso dell’iniziativa: «Si tratta di un’azione con la quale vogliamo prenderci cura della città. Tutto è partito dal fatto che quest’area viene descritta spesso come soggetta al degrado. Visto che io abito nelle vicinanze e che altri ragazzi hanno manifestato l’idea di prendersi cura di aree verdi della città, insieme abbiamo deciso di dare vita a queste azioni partendo proprio da qui».

Così in un tardo pomeriggio di primavera, l’azione è stata portata a termine.
Le prossime tappe di questa attività vedranno la sistemazione di aree verdi al quartiere delle Bustecche e a Masnago.

«Oggi abbiamo inaugurato un percorso che porteremo avanti con costanza fino a settembre – conclude Francesca Coffano – . Sarà un processo che responsabilizzerà molti residenti che innaffieranno piante e aiuole e si prenderanno cura del verde del proprio quartiere così da rendere più belli angoli trascurati della nostra città».

La pratica del Guerrilla Gardenig è nata ne 1973 a New York, dove un gruppo di volontari decise di trasformare un lotto abbandonato in un giardino curato. Il concetto si è poi sviluppato diventando una forma di “giardinaggio politico” per lo più praticato da gruppi di ambientalisti. Una pratica a cui i Concittadini si ispirano, oltre che per l’aspetto ambientale, per l’aspetto politico. Una politica positiva, dove si punti a mettere in pratica e a coinvolgere la città.

«La cura genera cura – conclude Natalino Bianchi, presidente di Progetto Concittadino – per questo, partendo anche da un piccolo gesto come questo, Progetto Concittadino vorrebbe coinvolgere la città e sensibilizzare i varesini su cosa significhi agire per correggere ciò che non funziona».

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Pubblicato il 30 Aprile 2017
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