“Resistere un minuto di più”. La storia dei lavoratori della General Electric

Da duecento giorni occupano lo stabilimento ex Ercole Marelli, a Sesto San Giovanni. A ridosso della festa dei lavoratori, una serata nel circolo Quarto Stato

Circolo Quarto Stato 2017 Cardano al Campo

“Resistere un minuto di più” è il motto dei lavoratori della fabbrica General Electric di Sesto San Giovanni. Da oltre duecento giorni operai e tecnici occupano lo stabilimento per evitare la chiusura del sito produttivo decisa dalla multinazionale statunitense.

E Resistere un minuto in più è anche il titolo della serata che si terrà al Circolo Quarto Stato di Cardano al Campo giovedì 4 maggio, quasi in prosecuzione con le iniziative previste per la festa del 1° maggio.

C’è un legame diretto che unisce questa resistenza dei lavoratori a Cardano: è Enrico Franzioni, presidente della Casa del popolo che in questa vicenda è coinvolto direttamente. «Io ho lavorato in quella ditta, erede della storica Ercole Marelli, per nove anni, sino al 31 -12 – 2015, poi mi hanno tagliato il contratto e sono stato il primo licenziato. O meglio: non mi hanno rinnovato il contratto».  La vicenda ha avuto ampio seguito anche sui giornali e media (foto: reportage di Piero Bosio per Radio Popolare Milano, qui) perchè la ex Ercole Marelli era un’azienda florida. «Il lavoro c’era e c’è ma la GE ci ha comprato nel 2014 per poi razionalizzare e chiudere».

Un caso emblematico del conflitto tra capitale e lavoro nell’era della globalizzazione, dove le decisioni vengono prese a migliaia di chilometri di distanza, da centri decisionali sordi anche alle pressioni del territorio. E anche la storia di una lotta che ha saputo tenere uniti i lavoratori nell’impegno dell’occupazione del sito, anche al di là delle singole forme contrattuali (assunti direttamente, ma anche persone che lavoravano formalmente come consulenti.

La serata al Quarto Stato vedrà la testimonianza di alcuni lavoratori General Electric, alcuni filmati; l’incontro sarà coordinato da Massimo Ceriani.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 28 Aprile 2017
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